Dalla Francia alla Spagna, dagli Stati Uniti all’Asia, l’estate del vino è all’insegna del rosé, che coglie la sua rivincita dopo diversi anni di oblio reinterpretando un desiderio di freschezza che non rinuncia alla qualità. Secondo gli ultimi dati, la produzione mondiale di questo vino è aumentata del 9% e il suo consumo del 13% con circa ventiquattro milioni di ettolitri, due milioni in più rispetto a dieci anni fa. In Francia, secondo quanto emerge dal nuovo studio di Vinexpo, il 30% dei vini consumati è un rosé, ovvero 76,8 milioni di casse.
Un trend che si conferma in ascesa negli Usa dove la domanda è cresciuta del 30% in cinque anni mentre, a livello mondiale, circa il 10% del vino bevuto è ‘pink mode’. ”Se di qualità, il Rosé non ha nulla da invidiare agli altri vini”, conferma la principessa Isabella Collalto de Croÿ, al vertice dell’azienda di Susegana dal 2007. “I rosé – prosegue l’esponente di una famiglia che da oltre mille anni porta avanti l’eccellenza italiana – sono stati riscoperti da enogastronomi e dai grandi chef per la loro versatilità che consente a tavola abbinamenti bilanciati in grado di esaltare preparazioni per le quali sia un vino bianco sia un vino rosso possono alterare l’armonia dell’insieme”.
“Inoltre, lo spumante rosé – spiega – fa tendenza soprattutto presso i giovani che ne apprezzano le grandi doti di versatilità, di freschezza, il colore e la piacevolezza, oltre la flessibilità di abbinamento, che lo rende adattissimo a un aperitivo come a un veloce spuntino. Ma è proprio questa diversità a fare la differenza anche se la moderazione deve essere un must”. Recentemente premiato con la medaglia d’oro al Concours de Bruxelles, il Manzoni Moscato Spumante Rosé Extra Dry dell’Azienda Agricola Conte Collalto di Susegana è un ‘vino-gioiello’, sottolinea una nota, “che ammalia chi vi si approccia innanzitutto per il suo colore, un rimando alla rosa peonia assolutamente inimitabile”. “Alla vista, inoltre, si presenta con una spuma fitta ed evanescente e delle bollicine nervose e sottili, sinonimo di notevole freschezza. Anche piccoli frutti di sottobosco fanno da supporto a un aroma assolutamente riconoscibile e identificativo del vitigno”, aggiunge.
C’è poi il Rosabianco. “Questo Incrocio Manzoni – spiega – è una rarità di cui la cantina è molto orgogliosa. vino ricercato, dunque, anche e soprattutto nella sua ‘bellezza qualitativa’. Un vino in cui le due anime espresse nei fenotipi parentali trovano la loro sublimazione nell’elegante fusione di aromi e gusti, connotandosi per un carattere deciso ma estremamente delicato nel contempo. I due vitigni di origine sono il Trebbiano e il Traminer Aromatico. Ampiezza di bocca, morbidezza, lunghezza e persistenza gustativa le principali caratteristiche riscontrabili”. Adatti ad ogni circostanza, “il Rosé e il Rosabianco si esaltano negli ambienti esterni grazie alle proprie tonalità allegre che si combinano con la luminosità del sole per uno spettacolo per gli occhi e per il palato”.
7 luglio 2016
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