DAL NOSTRO INVIATO – Quando la mattina i produttori cominciano ad arrivare al padiglione Sicilia del Vinitaly, si diffonde la notizia che Dario Cartabellotta non farà parte della nuovo governo Crocetta.
Una notizia che lascia tutti attoniti. Una scelta incomprensibile che rischia di bloccare i numerosi progetti e le iniziative portate avanti dall’ormai ex Assessore all’Agricoltura. Ma passato il primo momento di smarrimento tra gli stand comincia a circolare la voglia di fare qualcosa, di protestare, di far sentire la propria voce. Per una volta tutti i produttori, dai più grandi ai più piccoli, decidono di portare avanti una battaglia tutti insieme.
Decidono di scrivere una lettera aperta al Governo Crocetta perchè ci ripensi e torni sui suoi passi. A metà mattinata avranno raccolto l’adesione di tutte le associazioni: Assovini Sicilia, Confederazione Italiana Agricoltori Sicilia, Confagricoltura Sicilia, AGCI Sicilia, Lega Coop Sicilia e Confcooperative Sicilia. La lettera si conclude con un appello “Presidente, torni indietro, ci creda. L’imprenditoria vitivinicola siciliana non merita di essere ignorata fino a questo punto”. Questa frase verrà scritta su uno striscione che i produttori brandiranno in una conferenza stampa improvvisata, di fronte il padiglione Sicilia, per fare sentire la propria voce, per una volta all’unisono.
“Questa scelta ci lascia attoniti: tutti conoscono il livello del lavoro di Dario Cartabellotta” a dichiararlo ai microfoni accorsi è Alessio Planeta. Per Saverio Lo Leggio, Direttore Generale della cantina Milazzo, la scelta è incomprensibile “privano l’agricoltura siciliana di una persona capace, fattiva e presente”. Per Massimo Maggio si tratta di una “scelta miope, incomprensibile in un momento di crisi.
In molti si chiedono “e ora?” Ce lo chiediamo anche noi. E ora il presidente Crocetta ascolterà i produttori o seguirà i diktat dei partiti? » Francesco Lauricella
8 aprile 2014
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