Cominciano ad arrivare i primi contraccolpi alla nascita del Lombardo-quater, Saverio Romano rassegna le dimissioni da segretario regionale siciliano dell’Udc. “Ho appena consegnato una lettera di dimissioni da segretario regionale dell’Udc. L’accordo sancito con il Pd di D’Alema che ha dato vita al nuovo governo siciliano è la prova di alcuni indizi che avevo da tempo” lo ha annunciato il deputato centrista, durante una conferenza stampa, nella quale ha rivolto pesanti accuse di “tradimento” e “ribaltonismo” al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ma soprattutto al vertice nazionale Udc, ovvero a Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa.
“Il mio sospetto – ha affermato Romano – è che si vuole realizzare un governo terzo, senza legittimazione popolare, come in Sicilia”. Romano ipotizza una strategia in due tempi: “Prima elezioni che porterebbero a impattare con una maggioranza diversa al Senato e poi passaggio dell’Udc nel campo avverso, in alleanza col Pd”.
Non sembra dispiaciuto delle dimissioni di Romano il presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia: “Lombardo è stato scelto dai siciliani esattamente come Berlusconi. La giunta varata ieri è tecnica e non politica. Romano sa bene che la linea dell’Udc non è cambiata di una virgola, e se vuole passare con Berlusconi inventi scuse più credibili”.