Ryan Bingham (George Clooney) è un cinico tagliatore di teste che vola più di 300 giorni l’anno, per licenziare poveri diavoli in giro per tutta l’America. Viene ingaggiato da aziende che devono operare drastici tagli del personale ma non hanno il coraggio di affrontare i loro dipendenti, che possibilmente sono stati ottimi e fedeli collaboratori per lunghi anni.
Ryan è un uomo libero e felice, gli piace il suo lavoro, in cui è diventato veramente bravo. Ha inventato formule “lei è stato congedato” il “suo posto non è più disponibile” che riducono al minimo le possibilità che il poveretto, a cui lui porta la ferale notizia, si infuri, scoppi a piangere, lo insulti o, peggio, minacci il suicidio. È impareggiabile quando spiega ai licenziati che li aspettano tante altre meravigliose opportunità, che tanti grandi della storia si sono trovati nella loro stessa identica situazione e sono diventati grandi solo perché si sono trovati nella loro identica situazione.
La sua vita scorre tranquillamente, è quasi ad un passo dal raggiungere la fantasmagorica cifra di dieci milioni di miglia, che gli consentirà di far parte del più esclusivo club di frequent flyers.
La sua casa sono gli aeroporti: trova familiare la luce artificiale, l’aria riciclata e i cibi di scarsa qualità. È uno che viaggia leggero: tutta la sua esistenza deve stare in un trolley. Diventa una sorta di profeta della vita senza legami: per vivere è meglio – anzi è assolutamente indispensabile – eliminare ogni tipo di legame. Così al poco nobile lavoro di licenziatore di professione, aggiunge quello di conferenziere in cui spiega che “siamo squali” che hanno bisogno di muoversi per vivere e non romantici cigni che hanno bisogno di un compagno di vita.
Ttutto sembra andare per il verso giusto, la crisi economica promette tanti nuovi contratti per il nostro licenziatore di professione, ma proprio in quel momento arriva in azienda la giovane e rampante laureata specialista nell’ottimizzazione dei costi (Anna Kendrick) che si è messa in testa di tagliare le spese delle trasferte: inutile spendere i soldi in aerei e alberghi, Clooney e i suoi colleghi potranno licenziare in videoconferenza.
Conosce una affascinante donna Alex (Vera Farmiga) che sembra aver sposato in pieno la sua filosofia di vita “pensa a me come se fossi te solo con una vagina”. Condivide con lui persino la passione per l’accumulo delle miglia e per le tessere privilegio delle catene di albergo. Alle notti di infuocata passione negli alberghi subentra l’amore. Allora tutte le certezze di Ryan vengono messe in discussione inizia a comprendere che, forse, essere soli non è poi questa gran meraviglia e la famiglia potrebbe rappresentare il minore dei mali.
Jason Reitman regista canadese, figlio d’arte – suo padre Ivan è il regista, tra gli altri di Ghostbuster – con il suo terzo film non delude. Di certo non ha deluso la critica che gli ha tributato un coro unanime di apprezzamenti ed il riconoscimento per la miglior sceneggiatura ai Golden Globe.
Il film si inserisce nel solco delle due pellicole precedenti del giovane regista canadese, da un lato riprende il personaggio cinico di Thank you for smoking, dall’altro ci racconta la cruda realtà senza tentare di edulcorare nulla, come fece nell’ apprezzatissimo Juno.
Le numerose riprese aeree sottolineano il punto di vista del protagonista, che vede il resto del mondo dall’alto: piccolo e privo di significato, un peso di cui è meglio fare a meno se ci si vuole muovere e restare in vita. Ma anche l’uomo all’apparenza più forte e cinico ha le sue debolezze. Ryan, a dispetto della sua mobilità ossessiva, è monotono, nei gesti nelle abitudini che lo accompagnano in giro per l’America, da uno scalo all’altro. Clooney è unico nell’interpretare tutte le fasi del protagonista da crudele e disumano a vittima fragile ed irrazionale, anche se in ciò ridorda, forse un po’ troppo il protagonista di Prima ti sposo e poi ti rovino.
Alcune delle facce incredule e devastate dei licenziati sono testimonianze autentiche di persone che avevano davvero appena attraversato il trauma della perdita del lavoro e che il regista ha inserito nel film.
La colonna sonora è degna di menzione, è possibile ascoltarla sul sito ufficiale. È una buona abitudine restare seduti anche durante i tutioli di coda, in questo caso per gli spettatori che resteranno incollati alle poltrone fino alla fine un cadeaux da parte del regista.
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Così nelle sale in Sicilia
Catania
Odeon
Via Filippo Corridoni, 19, 95129 Catania
16:30 18:30 20:30 22:30
Planet Multisala
Viale della Costituzione, 47, 95126 Catania
16:00 18:15 20:35 22:45
Cinestar Catania
c/o Parco commerciale I PORTALI, 95037 Catania
15:35 17:50 20:05 22:20
The Space Cinema-Warner Village Cinemas Etnapolis
Ss 121 Km 11.500 – Localita’ Valcorrente, 95032 Catania
15:05 17:30 20:00 22:30
Eden
Via De Gasperi, 45, 95014 Giarre
18:30 20:30 22:30
Messina
Uci Cinemas Messina
Strada Statale 114 in Località Tremestieri, 98128 Messina
15:15 17:40 20:00 22:20
Iris
Via Consolare Pompea, 303, 98165 Messina
18:00 20:45 23:00
Multisala Lumiere
Viale La Boccetta, 89121 Reggio Calabria
15:55 18:00 20:10 22:15
Palermo
Rouge Et Noire
Piazza Giuseppe Verdi, 8, 90134 Palermo
16:30 18:30 20:30 22:30
CityPlex Metropolitan
V.le Strasburgo, 358, 90146 Palermo
16:00 18:15 20:30 22:45
Fiamma
Largo Degli Abeti, 6, 90141 Palermo
18:00 20:20 22:30
Supercinema
Piazza F. Crispi, 9, 90018 Termini Imerese
17:30 20:00 22:30
Ragusa
Cineplex
Contrada Cimillà, 97100 Ragusa
18:00 20:20 22:40
Siracusa
Planet Multisala
via Filisto, 5/17, 96100 Siracusa
16:00 18:15 20:35 22:45
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