Mercoledì 19 agosto Caterina Vertova ed Edoardo Siravo interpretano Giocasta Edipo al Teatro Greco di Segesta alle ore 19.15. Lo spettacolo è diretto da Stefano Molica.Prezzo del biglietto euro 17.50. Ispirato al mito di Edipo lo spettacolo, viene spiegato in una nota, ribalta completamente la trama più famosa della storia del teatro. Le figure di Edipo e di Giocasta vengono infatti rilette secondo una sensibilità moderna ed assumono un carattere e una fisionomia nuovi e innovativi. La classicità del mito deve fare i conti con la solitudine di un Edipo sperduto e delirante e con la forza, la sicurezza e la consapevolezza di una Giocasta potente e passionale.
Giocasta è una donna che diventa forte reagendo alla violenza cui è sottoposta da suo marito, il re Laio. Obbligata ad abbandonare suo figlio,non perde l’occasione di riappropriarsene una seconda volta. E’ pronta a pagare qualsiasi prezzo pur di non perderlo. Consapevolmente fa dei figli con lui e lo rende felice fino al momento in cui lui vuole decidere anche per la vita di lei. Da quell’istante in poi tutto cambierà. Il testo dell’autrice contemporanea greca Dimitra Mitta risponde alla necessità di riesaminare una figura come Giocasta per analizzare e capire che cosa succede nell’anima e nel cuore di un grande personaggio femminile della mitologia greca, di cui ad oggi si è solo “accennato” attraverso la storia di Edipo. Questa lente d’ingrandimento puntata dall’autrice sulla complessità di una donna e madre come Giocasta, definisce un concetto rivoluzionario dell’essere donna, moglie e madre. Per liberarsi (sindrome di Giocasta), Giocasta inneggia alla possibile totale libertà di diventare madre “con il seme di un altro uomo” e alla necessità di una “sorte diversa e distinta” di una moglie rispetto al proprio marito.
Assolutamente contemporanea, questa donna sicura di sé e artefice del proprio destino, mette in crisi quest’ uomo, il quale deve ora cercare di rielaborare se stesso o rimanere schiacciato da una donna così vera. Edipo perderà ogni punto di riferimento e sarà costretto a vagare per il mondo cercando di reinventare la sua realtà sostenuto dalla figlia Antigone, che accetta di essere Ismene, Creonte, Polinice, grazie ad un sottile gioco di finzione che la rende altro da sè, solo per compiacere il padre. Lui smarrito, immerso nella sua storia, una storia che ha subito e dalla quale riesce a liberarsi soltanto rivivendola. Lei stanca del gioco, ma sostegno necessario di un padre cieco e malato.
La drammaturgia del regista Stefano Molica si concentra su un uomo e una donna. E il ribaltamento del mito è conseguenza del ribaltamento dei ruoli nella nostra società. La donna occupa sempre di più una posizione centrale e rivendica la capacità e il diritto a decidere per sé, l’uomo è smarrito, in crisi, confuso come il nostro Edipo, privato del suo potere. Non decide più né per lei né per se stesso. I luoghi del racconto diventano astratti, scarnificati, con un denominatore comune che è il letto /palcoscenico. Perché questo è il fulcro attorno al quale Giocasta ed Edipo continuano a girare: il teatro e letto sono i due luoghi in cui si ritrovano gli aspetti della vita di uguale e opposta valenza. Immancabili le musiche del maestro Luca Pincini, necessarie per avvolgere il pubblico nelle emozioni dei protagonisti. L’interpretazione di Edoardo Siravo e di Caterina Vertova regala allo spettacolo momenti di grande intensità e costruisce due personaggi attuali e vivi più che mai. Li affiancano un Edipo giovane, interpretato da Cesare Biondolillo, che vive sulla propria pelle lo sgretolamento delle sue certezze e un’Antigone potente e volitiva, resa con intelligenza da Valentina Enea.» red
18 agosto 2015
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