LICATA – Si è svolto ieri un incontro fra i rappresentanti di numerose strutture ricettive di Licata per discutere dell’istituzione della tassa di soggiorno a Licata. “A seguito delle numerose proteste e della rabbia montata, dopo che sui social network abbiamo sollevato il problema, ci sembrava doveroso incontrare i diretti interessati per ascoltare il loro parere in merito”. È quanto dichiara Giuseppe Fragapani, coordinatore di licataLAB, che ha promosso l’incontro fra gli operatori del settore ed i rappresentanti di categoria.
“La prima e più pressante richiesta che è emersa dall’incontro con gli operatori turistici è quella di salvaguardare la stagione appena iniziata. Non si cambiano le regole mentre la partita è in corso.
Gli operatori – dichiara Luigi Cellura di licataLAB – si troverebbero nella spiacevole,condizione di dover chiedere ai propri ospiti un aumento di prezzo, rispetto a pacchetti ed offerte concordati da diversi mesi, ovvero a sobbarcarsi per intero l’onere della tassa, riducendo i già esigui margini di guadagno”.
“È forte il rischio – sottolinea Salvo D’Addeo che ha coordinato i lavori dell’incontro – che alcune strutture ricettive, di fronte ad eventuali cali di presenze, rispetto a quanto già programmato, potrebbero trovarsi costretti a rimodulare i loro organici o a ridurre l’utilizzo dei lavoratori stagionali”.
“Critichiamo fortemente – continua Alfredo Quignones – il comportamento dell’Amministrazione Comunale che è intervenuta così pesantemente, in un settore economico che a Licata sta muovendo i primi timidi passi, solo grazie alla lodevole impegno degli operatori turistici, in assoluta solitudine: senza ascoltare, informare, coinvolgere chi sarebbe stato colpito da questo provvedimento”.
“Chiediamo innanzitutto di rinviare l’introduzione della tassa, per non mettere a rischio la stagione appena iniziata, per evitare di compromettere la programmazione che le strutture hanno ormai in corso. Per questi motivi – conclude il coordinatore di licataLAB – invitiamo il Commissario Straordinario, Giuseppe Terranova, ad ascoltare il grido di allarme che viene dagli operatori turistici e di revocare la delibera che istituisce a Licata la tassa di soggiorno”.
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