Sono passati ormai cinque mesi da quando Claudio Scajola fu costretto a dimettersi, perché travolto dallo scandalo della casa compratagli “a sua insaputa” al Colosseo.
Dopo oltre centocinquanta giorni di colpevole assenza, il Governo Berlusconi ha di nuovo il Ministro dello Sviluppo Economico. Si tratta di Paolo Romani, che occupava già la poltrona di sottosegretario nello stesso dicastero, con la delega alle Comunicazioni. Romani è un esperto del settore televisivo: è stato editore di varie emittenti locali lombarde ed ha affiancato Mediaset in molti dossier delicati, pur senza aver mai lavorato direttamente per l’azienda del premier. Proprio questo curriculum avrebbe indotto il Quirinale a rifiutarne la nomina qualche mese fa e provocato una certa freddezza ieri.
L’aspetto che ci preme sottolineare è di carattere geografico. Con la nomina di Romani si accresce ulteriormente la già folta rappresentanza di lombardi al Governo. Oltre a Silvio Berlusconi vengono dalla Lombardia i ministri Giulio Tremonti, Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Roberto Maroni, Mariastella Gelmini, Ignazio La Russa (che ha origini siciliane). Un vero e proprio record, di cui la Lega potrà vantarsi ma che conferma l’idea di un governo che non ha il Mezzogiorno nella testa.
Comments are closed.