La sanità siciliana è tornata al centro del dibattito politico in questi mesi, oltre alla nomina dei manager che ad ogni legislatura diventa sempre più discutibile, nelle settimane scorse è stato approvata l’accensione di un mutuo miliardario per ripianare i debiti della Regione Siciliana, molti dei quali derivano proprio dalla voce sanità.
Nonostante i continui piani di rientro varati dall’assessore Russo ai tempi del governo Lombardo e delle promesse del governo Crocetta, gli sprechi continuano.
Il giornalista Vincenzo Barbagallo, con questo instant book dal titolo “Sua Sanità” esamina lo stato dell’arte.
“Nel 2013 la situazione non è cambiata, – scrive l’autore – il primato spetta al Poliambulatorio del quartiere Zen di Palermo con un fatturato di 4,38 euro e nessuna prestazione pagata dal ticket. Subito dietro c’è il poliambulatorio in provincia di Caltanissetta nel comune di San Cataldo con un fatturato annuo di 4,98 euro per il 2013, mentre era andata “meglio” nel 2012 quando il fatturato annuo al netto del ticket era di 425,50 euro. Vale a dire che durante tutto l’anno il poliambulatorio non ha praticamente effettuato analisi di laboratorio pur mantenendo il personale e la struttura attiva. Ma a distanza di qualche chilometro ci sono laboratori privati convenzionati che fatturano da 84mila euro a oltre 700mila euro.”
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