Per moltissimi fan di Passenger mercoledì 28 Settembre è stata una data unica, da segnare sul calendario: iniziava il tour europeo del loro beniamino e cominciava proprio da Milano.
Dopo il successo mondiale di “Let Her Go” il cantautore inglese, classe 1984, è tornato sulle scene con un nuovo disco, che ha iniziato a portare in giro per l’Europa.
Alla tappa milanese del tour abbiamo inviato una sua sostenitrice devota, apprezzatrice oggettiva della sua musica: ecco il resoconto di Debora Cinganelli.
“Mercoledì 28 Settembre al Fabrique di Milano si è tenuta la prima data del tour europeo di Passenger, nome d’arte di Mike Rosenberg, unica data italiana.
Passenger ha aperto il concerto presentando due tracce del nuovo disco “Young as the morning Old as the sea”, uscito appena venerdì scorso. L’album ha già ottenuto ottimi risultati nella sua prima settimana di vita: ha debuttato in vetta alle classifiche di vendita in Regno Unito, in Nuova Zelanda e in Australia.
Durante il concerto sono state alternate le canzoni del nuovo disco ai brani estratti dai sette album precedenti, creando di fatto un ottimo equilibro tra momenti introspettivi e altri di grande energia.
Per la prima volta in tour con una sua band formata da quattro elementi, Passenger non ha comunque rinunciato a una parte “voce e chitarra” da solista per dare ulteriore enfasi e peso a brani intensi come Travelling Alone, vero gioiellino di sensibilità e maestria autoriale, il pubblico del Fabrique ha assistito alla performance in un silenzio incantato.
Ed è proprio durante la parte chitarra e voce che Passenger mostra la sua propensione naturale ad essere un cantastorie, un singer-songwriter di stampo classico che racconta le storie che ha vissuto e le storie con cui è entrato in contatto per mezzo della sua musica e delle sue canzoni, mostrando una sensibilità e un acume di scrittura tra i più interessanti nel panorama cantautorale attuale.
Hanno fatto da contraltare a questi momenti intimisti, l’energia di 27, di I hate, che a distanza di anni dalla pubblicazione continua a essere attualissimo e di grande impatto nel live, Life’s for the living fino alla catarsi di Scare away the dark con cui ha chiuso il concerto.
Immancabile in scaletta Let her go, il brano che lo ha portato al successo, cantato a squarciagola da tutti i presenti.
In chiusura, richiamato sul palco dai cori di Scare away the dark, proseguiti ininterrottamente per qualche minuto, Rosenberg ha proposto Home, estratto dall’ultimo album, per chiudere poi con Holes, lasciando la platea assolutamente entusiasta.” » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
5 ottobre 2016
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