Paolo Macagnino ci accompagna nella scoperta di “Universi Paralleli”

Paolo Macagnino ci accompagna nella scoperta di “Universi Paralleli”

Ventiduenne della provincia di Taranto, dopo l’esperienza ad Amici è stato scelto da Ornella Vanoni che gli ha interamente prodotto l’album, puntando su questo giovane talento che, sicuramente, non l’ha delusa. L’album contiene sette dimensioni parallele, sette canzoni, ognuna con una sua chiara impronta digitale, sette mondi musicali da scoprire che vi invitiamo ad approfondire godendovi l’ascolto di “Universi Paralleli”, che noi cerchiamo di farvi scoprire facendo appunto sette domande al suo autore.
Sette tracce, sette mondi da scoprire: com’è nato questo viaggio a sette tappe nel tuo mondo?
Questi brani sono frutto di una scelta, di una selezione tra diversi inediti: abbiamo scelto quelli che maggiormente rappresentavano me e quello che ho vissuto negli ultimi anni; quelli che più rispecchiano la mia personalità artistica e quelli più orecchiabili, chiaramente!
Lo reputo universale perché affrontiamo dei temi che un po’ tutti conosciamo: dalle difficoltà quotidiane, per cui canto di non arrendersi mai, alle storie d’amore o a degli eventi che ci hanno cambiato la vita e quindi si sono dovuti modificare dei rapporti, delle amicizie o delle abitudini, passando per il tema della guerra in Medio Oriente o per il dover affrontare la dipartita di una persona cara che non c’è più. Ma è anche innovativo perché abbiamo avuto la fortuna di lavorare a delle musiche che ci rispecchiano, che sono originali e che non ci sono stati imposti, il che è un grande pregio, specie ai giorni nostri, dove le esigenze commerciali delle major la fanno da padrone. Giustamente, per carità, alla fine ognuno fa i propri interessi economici, ma questo rende “fuori dal coro” il nostro lavoro, del quale non abbiamo dovuto cambiare né una frase, né una parola, né un ritornello.

Su Youtube si possono vedere i video dedicati allo Storytelling, ce ne vuoi parlare un po’?
Assolutamente sì: è un modo per spiegare in prima persona di cosa si parla nei testi delle canzoni! È giusto far arrivare il messaggio che non è un album fatto tanto per fare, ma dietro c’è stato un lavoro immenso sia sui testi che sulle musiche. In trenta secondi di storytelling vogliamo far capire come sia nata quella traccia e cosa si cela davvero dietro quel brano!

Per quello che riguarda il rapporto con i fan, sui vari social c’è una costante attività attorno alle tue canzoni!

Guarda, in questo momento c’è uno street team che sta girando per Milano: ho visto la foto di una quindicina di persone con i volantini in mano e non posso che sentirmi onorato e fortunato! Oltre allo street team poi c’è l’iniziativa di farsi delle foto nella stessa posizione in cui sto io sulla copertina dell’album e lì ne ho viste davvero di tutti i colori: il cricetino, il gatto con le zampe incrociate… è una cosa fantastica, un bellissimo rapporto, molto positivo, semplice, tranquillo e ci divertiamo!

Qualche aneddoto circa il periodo in cui hai registrato?

Molti… per esempio Madama Butterfly abbiamo iniziato a lavorarci alle 23 e abbiamo finito alle 3; alcune canzoni le abbiamo fatte quando sono da Amici, con i testi scritti in un nanosecondo… la registrazione dell’album è stata una bella esperienza! Ci siamo divertiti tanto, abbiamo lavorato dormendo pochissime ore a notte… la composizione di quest’album è stato qualcosa davvero da raccontare! Io ogni tanto mi addormentavo sul divano perché ero morto, mi facevano le foto per pubblicarle per scherzo… insomma, un’atmosfera allegra e serena pur rimanendo in un ambiente altamente professionale!

L’esperienza di Amici: come la descriveresti, adesso e quali sono le cose che ti vengono subito in mente se ti guardi indietro?
I duetti! Il serale è stato davvero qualcosa di unico! Il bilancio è positivissimo: come contro c’è sicuramente il fatto che hai delle batoste non indifferenti… ogni giorno te ne dicono di tutti i colori e là sta a te avere il coraggio e la determinazione di continuare ad essere fedele a te stesso e continuare per la tua strada pur accogliendo i consigli e gli insegnamenti lungo il tuo cammino. Tra i pro, ovviamente ci sono il fatto che hai una enorme visibilità e sei su un palco strabiliante, cantando davanti a giudici come Robert De Niro, Luca Argentero, Sabrina Ferilli e molti altri… Un’esperienza che rifarei altre mille volte ed è indubbiamente una delle esperienze più forti che puoi fare in Italia!

Le tue influenze artistiche nel corso degli anni?
Ho sempre ascoltato musica straniera e lo si può sentire anche dal modo di comporre: un po’ il mondo americano, il mondo inglese… anche il panorama italiano eh, però la dimensione che mi ha sempre affascinato maggiormente è quella legata a nomi come Coldplay, Deep Purple, Pink Floyd, U2, Muse, Linkin Park, Alice in Chains, Nirvana, Queen… mi ispiro più a loro che ad altri.

Un sogno nel cassetto a lungo termine?

Due santi: San Siro e SanRemo!
» Chiara Colasanti
TW @lady_iron
3 luglio 2014

chiara colasanti

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