A sei mesi dall’apertura siamo volati a Roma per farci deliziare dallo chef Nino Graziano.
Fra i più grandi interpreti della cucina siciliana c’è sicuramente Nino Graziano, chef pluripremiato, negli anni ’90 era riuscito a portare due stelle Michelin persino a Bolognetta: un risultato impensabile in anni in cui la rossa raramente giungeva a sud di Roma e varcava lo Stretto.
Dopo oltre dieci anni trascorsi a Mosca, dove ha aperto numerosi ristoranti italiani di successo, ha deciso di regalare a se stesso ed alla moglie un ristorante siciliano di qualità nella Capitale.
Il progetto ha visto la luce in pochi mesi dall’ideazione, ma il risultato è sicuramente degno di nota.
Il nome Osteria Siciliana ed il menu, con tanti piatti classici siciliani, sono una palese dichiarazione d’intenti: cucina semplice, sapori schietti, accompagnati però da grande qualità della materia prima e grandissima tecnica.
Graziano ha aperto questo ristorante come gesto di profondo amore per la moglie Sabine, che dirige la sala, e per la Sicilia, che è protagonista assoluta in cucina.
Il locale si trova a pochi passi da Piazza di Spagna, in via del Leoncino 28 ad accogliere i clienti il sorriso sobrio ed elegante di Sabine Bour e quello sornione di Nino Graziano.
La sala dai toni chiari è impreziosita dalle ceramiche di Caltagirone che rimandano al calore ed ai sapori della Sicilia. Impiattamento minimal, sobrio, elegante.
Il benvenuto è lo Sfincione palermitano, alto e saporito. Servito su una coloratissima ceramica siciliana. Un colpo al cuore per chi può vantare un’infanzia siciliana, un’autentica esplosione di gusto, per il resto del mondo.
Chi conosce la cucina siciliana avrà solo l’imbarazzo della scelta nell’ampio ed articolato menu che propone le più note espressioni della cucina siciliana. Affidatevi comunque alla guida sapiente di Sabine Bour che saprà consigliarvi anche qualche invitante fuori menu. A noi è toccata in sorte la Minestra di aragoste con pasta spezzata: un vero mito della cucina siciliana contemporanea.
La carta dei vini è molto centrata sulla Sicilia, con le migliori espressioni enologiche dell’isola ma non mancano delle chicche dal resto del Paese e dal resto del mondo. Ottima la proposta di distillati.
Torniamo al percorso di degustazione.
Cominciamo con i carciofi abbuttunati, al plurale, perché contrariamente agli altri ristoranti romani nel piatto arriva una ricca porzione con due carciofi, riccamente imbottiti ed abbottonati (sigillati, letteralmente abbottonati) con dell’uovo sbattuto. Il risultato è una indimenticabile testimonianza della cucina siciliana tradizionale.
Passiamo ad assaggiare un monumento della nuova cucina siciliana contemporanea la Minestra di aragosta creata da Nino Graziano è uno di quei piatti che hanno segnato la nuova epoca della cucina siciliana che ha porterà poi le stelle Michelin da Ciccio Sultano e Pino Cuttaia, fino ad Accursio Craparo. Piatto inventato dallo chef Graziano, vanta numerosi omaggi sulle migliori tavole siciliane, ma solo qui si può assaggiare la versione autentica. É un raro esempio di maestria e grandi materie prime che giocano sull’equilibrio della dolcezza e della sapidità con una persistenza di sapori e profumi rafforzati dall’acidità. La minestra rimanda alla tradizione casalinga, perché la pasta sono degli spaghetti spezzati, proprio come facevano le casalinghe siciliane che supplivano in questo modo all’assenza di formati di pasta specifici per la minestra.
Il secondo è un altro classico della tradizione siciliana: l’Involtino di spadaè in tutte le trattorie siciliane ed in molti l’avranno provato a Palermo ma assaggiandolo all’Osteria Siciliana vi sembrerà di mangiarlo per la prima volta. La succulenza del pesce spada e la morbidezza e complessità del ripieno rappresenteranno un’esperienza di raro piacere.
I dessert in carta sono ben nove: dal cannolo alla cassata, passando per proposte per vere golosi. Noi abbiamo assaggiato una gustosa Cassata: soffice, profumata, gustosa.
Il pranzo si conclude dunque nel migliore dei modi. Porzioni più che generose: non da osteria, ma da casa siciliana; la qualità degli ingredienti, la tecnica, la cura del dettaglio, il servizio sono quelli di un grande ristorante. Quando usciamo non vediamo l’ora di tornare per continuare ad assaggiare i piatti di Graziano.
Roma ha nel suo centro storico un grande ristorante, in cui i clienti potranno apprezzare la cucina e l’ospitalità siciliana: scordatevi i camerieri romani sbrigativi.
La cucina di Graziano è una cucina siciliana modernamente tradizionale: libera dagli stereotipi, non teme il confronto con la modernità, senza le esasperazioni tecniche di “spume e spumette”, che a Graziano fanno venire l’orticaria.
Questa nuova avventura di Nino Graziano speriamo possa indicare una nuova strada ai giovani e giovanissimi chef siciliani che potranno nella semplicità e nella qualità esprimere la loro personalità, attingendo all’enorme patrimonio gastronomico siciliano. » Francesco Lauricella
22 novembre 2017
Osteria Siciliana
VIA DEL LEONCINO, 28 – 00186 ROMA
Tel. 06 68805283
info@osteriasiciliana.it
Chiuso il lunedì
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