Nasce in Italia la Filiera Olivicola-olearia Italiana – FOOI – l’organizzazione interprofessionale dell’olio d’oliva e delle olive da tavola, promossa dall’intero tavolo di filiera.
Ne fanno infatti parte ASSITOL per l’associazione italiana dell’industria olearia, AIPO, CNO, UNAPOL, UNASCO E UNAPROL per le associazioni di organizzazioni di produttori, FEDEROLIO per la federazione nazionale del commercio oleario, AIFO e ASSOFRANTOI per il settore della trasformazione.
Finalmente in Italia, tutte le componenti del settore si uniscono in un’Interprofessione capace di rappresentare le diverse “anime” dell’olio d’oliva.
La nuova realtà sarà attiva su tutto il territorio nazionale ed internazionale, come stabilito dal Regolamento europeo, oltre che dalle norme nazionali vigenti.
In particolare FOOI intende migliorare la conoscenza e la trasparenza della produzione e del mercato, prevedere il potenziale di produzione e rilevare i prezzi pubblici di mercato, coordinare l’offerta e la commercializzazione della produzione dei propri aderenti.
In questa ottica, il consorzio è chiamato a contribuire a un migliore coordinamento delle modalità di immissione dell’olio di oliva sul mercato, in particolare attraverso ricerche e studi di mercato, esplorare potenziali mercati d’esportazione e a redigere contratti-tipo, evitando distorsioni del mercato.
Lavorerà, inoltre, per sviluppare iniziative volte a rafforzare la competitività economica e l’innovazione, e a svolgere ricerche di mercato. In questo quadro, l’Interprofessione intende curare i rapporti con la pubblica amministrazione, realizzare strumenti e sistemi di controllo e svolgere azioni di promozione sul mercato nazionale ed internazionale.
FOOI dovrà anche migliorare la produzione, vigilare sulla tracciabilità del prodotto a tutela dell’ambiente, limitando l’uso dei fitofarmaci e migliorando l’efficienza economica delle imprese. Un ruolo importante le è anche attribuito nella difesa della qualità dei prodotti, nel definire condizioni più restrittive rispetto alla normativa europea e nel realizzare programmi di attività comuni.» red
1 dicembre 2016
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