Ho conosciuto Anna Marelli per puro caso, quando la serendipity vuole dimostrarti che esiste e il destino vuole farti un bel regalo: ero in un mercatino vicino casa, vicino San Vittore a Milano e il suo stand mi ha colpita subito.
I suoi oggetti per la vita di tutti i giorni rendono meno monotona la routine quotidiana e mi sono innamorata subito della tazza per la colazione con il piattino con il testo di una canzone a me molto cara. Ho chiesto qualche informazione e ci siamo ritrovati a parlare, insieme a suo marito, del futuro, delle speranze per le evoluzioni dei nostri percorsi professionali e personali e, soprattutto, di musica. Ci siamo lasciate scambiandoci i biglietti da visita e la volontà di approfondire questa conoscenza.
Non posso non consigliarvi la sua pagina Facebook, tramite la quale potreste trovare il regalo adatto per il compleanno dell’amico che si avvicina o, perché no?, il regalo di Natale per la vostra amica che “ha già tutto”, ma che sicuramente non ha una di queste meraviglie: facebook.com/NigutinDor
Come è nata questa passione per la creazione artistica e come è nato il laboratorio creAttivo?
Premettendo che ho una formazione artistica e che sono Architetto con specializzazione nella progettazione degli spazi esterni, parchi gioco, giardini e terrazzi, il laboratorio CreAttivo nasce in seguito ad un corso di sblocco creativo. Per tanti anni ho lavorato come architetto finendo per fare in realtà un lavoro davvero poco creativo, molto più legato a preventivi e all’aspetto commerciale della professione. Avevo bisogno di uno sfogo creativo e così ho fatto questo corso promosso dall’istituto di Psicosintesi di Milano. Del percorso di sblocco creativo parlo anche nel mio blog e il percorso che ho fatto mi ha portato a mettermi in gioco sul serio e a riconsiderare la mia professione. Complice poi la crisi nel settore edile e considerazioni personali sulla moralità del lavoro di architetto in questi tempi in Italia, ho deciso di mettere in secondo piano l’architettura per sviluppare la mia attitudine alla creazione di manufatti.
Creare degli oggetti per me è diventato una pratica curativa, veder realizzato qualcosa e sapere che lo stesso oggetto rende felice qualcun altro è esaltante. Il fatto che in 13 anni di professione da architetto sono riuscita a veder realizzato due forse tre progetti tra quelli progettati nella professione da architetto ti fa capire quanto invece dà soddisfazione creare con la stoffa l’argilla o semplicemente con una illustrazione.
Un altro fattore che ha influito è la voglia di non dimenticare le conoscenze artigianali di mia mamma, sarta e non solo, a 82 anni è ancora oggi capace di fare ogni cosa. E di imparare a fare cose nuove! Io ho imparato da lei a cucire, più che altro guardandola mentre io da piccola facevo i compiti o giocavo nella stessa stanza. Per anni non sono riuscita ad utilizzare la sua macchina da cucire professionale, regalatami in seguito al suo trasloco in una casa più piccola; dopo il corso di sblocco creativo mi sono messa da sola e mi sono stupita della conoscenza inconscia che avevo accumulato negli anni passati a guardarla!
Come ti vengono in mente le idee che poi traduci in oggetti da creare e mettere in vendita?
Questa è una bella domanda….direi nei posti più disparati, mentre cucino o mentre passeggio o faccio le pulizie in casa. Ho tanti stimoli visivi che immagazzino: dalle trasmissioni in tv alle riviste di attualità, come Vanity Fair, oppure Pinterest, oppure ancora la vita reale che mi circonda.
La scorsa settimana è stata molto intensa e ho avuto un evento dietro l’altro: giovedì una sfilata di moda dove ho presentato per la prima volta una collezione pensata ad hoc per gli abiti che sfilavano, venerdì una giornata di incontro con altre creative come me e un dibattito con le guru della creatività, sabato un mercatino a Milano ( ah giusto, quando ci siamo incontrate), domenica finalmente relax. Quando mi sono messa a riposare, occhi chiusi, la mia mente si è messa a pensare a voce talmente alta che mi sono dovuta alzare, prendere in mano il mio quaderno e disegnare quel che mi veniva in mente.
Quale il tuo sogno nel cassetto e quale la tua massima aspirazione al momento?
Il sogno nel cassetto è aprire un laboratorio, dove poter lavorare e vendere le mie creazioni, ma anche condividere i miei saperi, insegnare ad altri quello che so fare io.
Mi piacerebbe creare un bel posto dove condividere il tempo, lo spazio e i materiali con chi vuole iniziare a sviluppare la propria creatività, senza la preoccupazione di dover acquistare tutto.
In bocca al lupo per tutto, Anna!
Chiara Colasanti
TW @lady_iron
20 ottobre 2015
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