Questi cinque ragazzi dalla faccia pulita hanno conquistato i cuori delle teenager di mezzo mondo e in Italia hanno da poco tenuto due concerti (uno a Roma, uno a Milano) sold out, facendo impazzire le giovani fanciulle, ma anche i genitori di queste ultime.
Gli R5 sono una band americana i cui componenti (dotati di molteplici talenti artistici, non solo musicali: un paio di loro sono apparsi in serie tv americane di grande successo!) sono quasi tutti imparentati tra loro: quattro su cinque sono fratelli e il quinto componente è il fidanzato dell’unica femmina del gruppo.
Li abbiamo incontrati qualche giorno prima del concerto di Milano per scambiare quattro chiacchiere a proposito del nuovo album “Sometime Last Night”, del tour, ma non solo.
Come vi descrivereste a qualcuno che non conosce la vostra musica?
Direi che stiamo portando un po’ della prospettiva rock’n’roll nell’attuale musica pop.
Se dovessi descrivere l’album direi che si tratta di “rock, funk’n’roll” con un po’ di pop spolverato in cima: “Dark Side”, “F.E.E.L. G.O.O.D.” e “Did you have your fun?” hanno influenze davvero funky!
Avete registrato l’album, poi avete deciso di buttarlo via e ricominciare a registrarlo da capo: vi siete mai pentiti di questa decisione?
No, non penso ci sia un solo attimo in cui ci pentiamo di aver preso questa decisione! Sin dal momento in cui ci è venuta in mente quest’idea, eravamo tutti pronti a registrare un altro album. Grazie alle bonus tracks comunque in Europa potete avere un’idea dell’album intero per come era stato ideato sin dall’inizio.
Abbiamo sentito l’urgenza di scrivere qualcosa di più personale: quando sei in una band ti trovi a scrivere qualcosa che vorresti ascoltare… “Sometime Last Night” corrisponde perfettamente a questa descrizione!
Come nascono le vostre canzoni? Avete una routine creativa o ogni volta cambia?
Ross: “Solitamente iniziamo con la musica, che ci viene sottoposta da Rocky e poi andiamo alla ricerca della giusta melodia e del giusto testo”.
Rocky: “La maggior parte dell’album è stato scritto in un garage, dove facevamo jam in continuazione e ci registravamo. Il pomeriggio ci ritrovavamo poi tutti insieme e discutevamo di quello che “avevamo trovato” nella mattinata, iniziando a lavorare sulla melodia e sui testi, cambiando, giocando e allora le canzoni nascevano senza nemmeno che ce ne rendessimo conto”.
Ellington: “C’era un’atmosfera davvero creativa e rinfrescante: devi nutrire il tuo lato creativo per realizzare qualcosa che vorresti davvero ascoltare!”.
Riker: “La cosa che apprezzo maggiormente, ancor prima di testi e melodie, è il fatto che la musica che Rocky ci propone è davvero splendida così già da sola. Poi ci vuole un concetto chiaro, testi interessanti per portare la canzone al livello superiore. Però inizi a sentire qualcosa già dalla prima volta che ascolti solo la musica, senza testo o melodie: è spettacolare!”
Ross: “Le emozioni arrivano da qui e poi descrivi come ti senti o racconti una storia che hai già vissuto. Solo due canzoni non sono entrate nell’album: tutte le altre canzoni scritte in quel garage sono sul disco”. » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
12 ottobre 2015
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