Tim McMillan, l’uomo che sussurrava alla chitarra

Tim McMillan, l’uomo che sussurrava alla chitarra

Quando la chitarra non è solo uno strumento musicale ma è una passione da sempre, un elemento imprescindibile di cui non puoi fare a meno, un compagno di viaggio da tutta una vita dal quale non ti separerai mai: è così per Tim McMillan, giovane ma già affermato chitarrista australiano ospite ieri sera del mONday Live di Cantunera, a Licata.
Sarà anche per questo amore estremo che quella chitarra è come se fosse diventata nel tempo un’estensione del suo corpo, un arto in più che maneggia con maestria e allo stesso tempo leggerezza, un mezzo attraverso il quale nascono suoni e melodie capaci di stupire ad ogni nuovo colpo di corde, uno spettacolo che crea assuefazione e dipendenza, ma quella buona, da ascoltare con cura.
Insieme a lui c’era la violinista Rachel Snow: i due collaborano insieme da quindici anni, sono originari di Melbourne ma adesso vivono a Berlino. A marzo è uscito il loro nuovo album che ha un nome più che particolare, Hiraeth: è una parola gallese e il suo significato è riassumibile con la frase “essere lontani dal posto dove si vorrebbe essere, ma sapere che quella lontananza è necessaria”, un titolo che la dice lunga, che rimanda anche ad atmosfere mediorientali, distante dagli anni dell’heavy metal.
Tra cover – dai Black Sabbath agli Smashing Pumpkins – e pezzi inediti, il live di ieri sera ha riscosso un notevole successo, sarà felice la mamma di Tim che, quando lui era alle prime armi con la chitarra e l’heavy metal – suo genere musicale preferito – pensava gli sarebbe venuta un’ernia a furia di suonare le canzoni dei Metallica; ma lui ha continuato, ha dato inizio alla sua carriera che già lo ha portato a collaborare con mostri sacri della musica come Al di Meola e Sting, ma anche con quella che era la sua band preferita da ragazzino, praticamente il coronamento di un sogno.
In questi giorni si sta godendo invece il suo tour in Italia e in Sicilia, e per farci capire che sta andando bene, oltre all’entusiasmo che esprime con il suo sguardo vivace, pronuncia anche la più tipica delle esclamazioni siciliane, che rende subito l’idea.

Tim, quando hai suonato la tua prima chitarra?
“Avevo 13 anni, mi piacevano molto gli Hugly Kid Joe, band heavy metal che seguivo e vedevo anche in televisione; mia madre mi ha comprato la mia prima chitarra elettrica, ma siccome non le piaceva molto il genere heavy metal la seconda fu una tradizionale chitarra spagnola.”
La prima canzone che hai imparato a suonare?
“È stata Enter Sandman dei Metallica, una delle loro canzoni più conosciute.”
Mentre invece una delle tue canzoni che ami suonare?
Yogy Glare, perché ci sono certi passaggi in cui con la chitarra mi diverto tantissimo, ogni volta che la suono è sempre un’emozione, una nuova emozione.”
Quando hai scritto la tua prima canzone?
“Avevo quattordici anni e ho composto una canzone heavy metal; i miei genitori non erano molto d’accordo: mia madre pensava mi sarebbe venuta un’ernia a furia di “intonare” quelle canzoni.”
Hai già avuto tante collaborazioni importanti, con chi non hai ancora suonato ma ti piacerebbe farlo?
“Mi piacerebbe collaborare con Devin Townsend – cantante e chitarrista canadese – con Kate Bush e ovviamente con i Metallica.”
Un artista italiano che invece conosci e apprezzi?
“Mi piacciono molto i Rhapsody of fire, è un gruppo musicale symphonic power metal italiano che ascolto con piacere.”
Se non avessi fatto il musicista che lavoro avresti fatto?
“Penso l’insegnante, che in realtà ho fatto anche per un periodo in Australia: mi piaceva insegnare ad altri ragazzi come suonare la chitarra. In ogni caso la musica ci sarebbe sempre stata, la chitarra è la mia vita.”
La cosa più bella che ti è successa durante questo tour?
“La cosa più bella è il viaggio che abbiamo fatto ieri da Catania verso Licata: minchia! è la prima volta che facciamo questo tragitto nonostante sia già stato in Sicilia, la costa che ho visto venendo qui da Catania è qualcosa di veramente suggestivo; domani poi andremo a visitare i Templi di Agrigento e poi proseguiremo il tour verso Enna prima e Palermo dopo.
Non dormiamo quando siamo in tour perché o siamo impegnati a suonare o siamo impegnati viaggiare per spostarci nelle varie città, ma amiamo molto conoscere nuove persone, vedere come partecipano ai nostri live: è molto importante instaurare un feeling con il proprio pubblico. In Sicilia poi la gente è veramente accogliente e siamo veramente felici di tornare ogni volta che possiamo.”
Da poco è uscito il nuovo album realizzato insieme a Rachel.
“Si, con Rachel lavoriamo insieme da 15anni. L’album è uscito da un poco più di un mese, nel marzo del 2017, si chiama Hiraeth, e all’interno del nuovo disco ci sono delle collaborazioni per me importanti: come quella con Phil Campbell, chitarrista dei Motorhead – uno dei miei gruppi preferiti – con Bar McKinnon dei Mr Bungle e con gli Ugly Kid Joe. Lo stiamo portando in tour in Italia e siamo felici di portare anche qui le nostre nuove canzoni.”
A quale canzone di questo nuovo album sei particolarmente legato?
“Si chiama Owl Dance, l’abbiamo scritta con Rachel a Berlino, dove viviamo durante l’anno: è la mia canzone preferita del nuovo album. ”  » Angela Amoroso
2 maggio 2017

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