Dopo un entusiasmante disco d’esordio uscito nel 2013 -“L’importanza di Chiamarsi Michele” (Mk Records) – che ha visto il giovane cantautore impegnato in lunghissimo tour su e giù per lo stivale, Federico decide di fermarsi per annusare nuove storie perché, come dice sempre, “io di naso ne ho!”. Sonorità ricercate quelle di “Pereira”: non più la musica come contorno alla poesia, ma un tutt’uno denso e compatto.
Chi è Federico Cimini e come ti descriveresti a qualcuno che non ha ancora sentito la tua musica?
Federico Cimini è uno che scrive delle canzoni che poi canta e queste canzoni sono molto strane: a volte non se ne capisce il significato, però se le ascolti di nuovo, poi lo capisci!
Le tue fonti di ispirazione, non solo a livello musicale, visto che c’è molta letteratura e molta filosofia in ballo?
Le mie ispirazioni sono tante: partono ovviamente dalla musica, mi piace molto la cultura italiana che c’è dagli anni ’50 fino a Fedez, che tra l’altro si chiama come me e questo è molto importante. Mi piace leggere qualche storiella, qualche libro qua e là ogni tanto, che se mi piace mi influenza tanto, così com’è stato per “Pereira”. In questo caso ho letto “Sostiene Pereira”, di Antonio Tabucchi, mentre per il disco precedente, c’era un forte legame con “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde… però mi influenzano tanto anche i film, ma anche la vita di tutti i giorni! Diciamo che sono un osservatore: mi piace guardarmi intorno e scrivere più o meno seriamente di quello che mi capita!
Tornando al passato, l’esperienza più impattante finora?
È un periodo fantastico: ho finito adesso il tour di presentazione di “Pereira” su cui ho investito tanto, anche se mi sono ritrovato a fare i conti con una forte solitudine. Per la prima volta dopo tanto tempo ho suonato unicamente voce e chitarra, quindi ho dovuto lasciare per un po’ in panchina gli altri componenti del gruppo che in genere mi accompagnano, ma ho avuto l’opportunità di suonare in giro per l’Italia, da Nord a Sud, e poi di tornare al Nord ed è stato davvero bellissimo!
La tua canzone che ti descrive meglio al momento?
Adesso… non lo so, “Pereira”, la canzone che dà il titolo all’album, perché è un po’ il riassunto di tutto quello che voglio dire nell’album! C’è questa consapevolezza e, come si vede dal videoclip, che è girato al contrario, parto sporco con un sacco di cose che mi sono state lanciate addosso, ma poi ne esco pulito, come se nulla fosse successo… un po’ come tornare indietro da anni di sporcizia e debiti che si accumulano.
C’è una domanda che nessuno ti fa durante le interviste a cui invece vorresti rispondere per poter parlare di qualcosa che ti sta a cuore?
Wow! Perché lo fai? Perché non hai fatto altro e io risponderei “non lo so”. Perché ho la testa dura e quindi cerco di perseguire le mie passioni e questo mi auguro che lo facciano in tanti, perché mi piacerebbe vivere in un mondo abitato da persone così.
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» Chiara Colasanti
TW @lady_iron
4 luglio 2015
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