Clementino torna sul mercato con “Miracolo!”, quinto album in studio del rapper partenopeo, in uscita oggi.
“Una volta rientrato dall’esperienza di Pechino Express sentivo fortissimo il desiderio di fare un album con i pezzi da solista; sono voluto tornare negli anni ’90 con il concetto di jam: i rapper si dividevano il microfono a fine concerto. Così facendo ho voluto lavorare ad una sorta di “Rinascimento” del rap: nel primo album canto con ospiti non appartenenti al mondo hip hop; nel secondo album con la jam ho collaborato con ospiti di un certo livello! Dentro ci sono anche numerosi ragazzi di Napoli che mi porto dietro da anni: grazie ad alcuni pezzi che si sentono nelle major vanno a suonare anche per conto loro e la cosa non può che farmi piacere!”
I due album contengono in tutto 28 tracce, un numero decisamente poco comune: come dice Jovanotti, che ha fatto un album con 30 tracce, questo lavoro “è una serie televisiva” e puoi consumarlo con calma: così in pratica potrei tirare fuori un pezzo anche ogni due giorni!”
Qualcuno lo chiama “il rapper buono”, ma semplicemente non ama i dissing perché il suo stile di rap fa divertire le persone durante il live: “Lo Strano Caso di Iena White”, ad esempio, è una traccia piena di “punch line”, ma semplicemente, dopo tutta la gavetta fatta, si limita a non ascoltare troppo gli artisti che non apprezza.
Una traccia del primo disco che colpisce dal primo ascolto è “Cos Cos Cos” scritta con Siani che per Clementino è un “freestyler a tutti gli effetti”: ascoltare per credere!
“L’hip hop in Europa è scoppiato da tanti anni; adesso siamo riusciti ad arrivare nelle case degli italiani. Una mamma, uno zio potrebbe ascoltare anche solo il primo cd, il secondo album lo ascoltano i ragazzini ed è più una sorta di street album, si gioca tutto sul concetto di jam, appunto!”
A proposito di contaminazioni afferma di essere stato “colonizzato” dal teatro, dall’animazione e dal free style: “io sono un animatore di contratto: amo collaborare con altri artisti! Il sogno è quello di lavorare con Manu Chao, un giorno mi piacerebbe lavorare con Nino D’angelo: c’è qualcosa in cantiere ma non abbiamo mai registrato nulla! Carmen Consoli è un’artista che mi dà energia positiva; mi piacerebbe chiaramente lavorare con Caparezza e poi con i rapper americani, ma penso sia scontato da specificare!”
Il brano con Pino Daniele, “Da Che Parte Stai?”, non è stato pubblicato subito come primo singolo estratto dall’album per evitare di speculare: “gli ho dedicato una canzone, ne ho parlato tanto, ho fatto il tatuaggio… Pino ha fatto la sceneggiatura del video e me l’ha portata, ma abbiamo preferito evitare di continuare a speculare. Voleva andare in Marocco a girare il video: l’idea era quella di riprendere la copertina del suo album “Non calpestare i fiori nel deserto”, perché alla fine noi siamo africani dentro, siamo più vicini all’Africa rispetto che all’Italia!”
Insomma, se “nomina sunt omina” questo album parte decisamente bene: “dopo “Mea Culpa”, “Miracolo!” se lo chiamava proprio… il prossimo si chiamerà “Amen!”, ve lo sto dicendo!”. » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
28 aprile 2015
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