Il 4 giugno al Fabrique, a Milano, è andato in scena uno spettacolo tutto luci, lustrini, ritmo e sorrisi. Il concerto milanese del “That Bass” tour è l’ultimo della prima tournée internazionale della biondissima ventunenne americana Meghan Trainor, che ha conquistato i favori del pubblico in giro per il mondo con la sua “All About That Bass”, ma non solo.
In “Title”, il primo album che l’ha fatta conoscere al grande pubblico, si mescolano generi differenti e attitudini diverse tra loro: dai suoni più anni ’50, agli inserti rap/hip hop, passando per le ballad più pop o le canzoni uptime che l’hanno fatta amare dai più giovani ma non solo.
Nei testi, a parte la rivendicazione di sentirsi bene con se stessi nonostante il proprio aspetto non si avvicini proprio ai canoni estetici imposti dalla società, ci sono anche rivendicazioni di genere sentimentale e sogni ad occhi aperti che qualsiasi persona innamorata, in qualsiasi periodo storico, ha fatto almeno una volta nella vita. Una spolverata di femminismo un po’ spicciolo, di tanto in tanto, accompagnato dal battere delle mani a ritmo e ci siamo: avete un quadro della situazione musicale.
Per quel che riguarda il pubblico c’è da dire che la situazione è molto variegata, ma nessuno rimane fermo sulle canzoni più trascinanti: dai genitori che hanno accompagnato i propri pargoli, ai fidanzati che hanno accompagnato i relativi partner o amici pazienti che hanno accompagnato degli amici fan, i ritmi si fanno sentire e non si può non ballare su canzoni come “Lips Are Movin”, “Title” o “Bang Dem Sticks”.
Una vera e propria festa, tra torte di compleanno sul palco, baci, “I love you” ripetuti più e più volte (insieme ai ringraziamenti per essere venuti a supportarla e a far sentire l’affetto italiano dei fan durante il concerto), la disco ball su “What If I”, in piena atmosfera da ballo di fine anno al liceo americano e i coriandoli sparati sul finale di concerto.
Un’ora di concerto che ha lasciato un po’ insoddisfatti i presenti, che avrebbero voluto continuare a cantare e a ballare le canzoni che hanno reso Meghan Trainor una delle ventunenni più amate del momento. C’è da dire, però, che in questa ora di concerto il concetto “amate tutti i vostri difetti: sono quelli che fanno la differenza e che vi rendono i re/le regine del vostro mondo” è arrivato decisamente forte e chiaro; grazie, Meghan! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
9 giugno 2015
Scaletta del concerto:
Dear Future Husband
Mr. Almost
Credit
No Good for You
Title
Walkashame
Close Your Eyes
3 AM
Like I’m Gonna Lose You
Bang Dem Sticks
Uptown Funk (Mark Ronson cover)
Lips Are Movin
What If I
All About That Bass
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