Avete presente quelle canzoni che nessuno vi spiega, che non riuscite a spiegare a parole, ma che vi tengono attaccati alle cuffiette fino all’ultimo secondo?
Ecco, i due ep di Lucio Corsi sono pieni di canzoni così: Vetulonia Dakar e Altalena Boy sono usciti a distanza di tempo, ma adesso sono stati pubblicati insieme, un po’ specchio l’uno dell’altro, un po’ completamente diversi l’uno dall’altro.
Se Vetulonia Dakar era improntato sul minimalismo del binomio chitarra/voce, Altalena Boy, a distanza di qualche mese, presenta suoni più ricchi e articolati, pur continuando ad arrivare dritto dritto al più sveglio e ricettivo dei nostri neuroni con semplicità e immediatezza.
Prodotto da Federico Dragogna, il nuovo disco si intitola “Altalena Boy / Vetulonia Dakar”: è uscito il 2 dicembre per Picicca Dischi, distribuito da Sony Music.
“Altalena Boy” contiene 5 brani nuovi, ma è stato stampato insieme al precedente “Vetulonia Dakar” (che non ha mai avuto una versione fisica) in una sorta di raccolta di Ep.
Non è quindi un vero disco ma due ep con due tracklist e due identità ben distinte ma nello stesso disco. Questo è stato possibile anche grazie alla grafica, che ha due copertine speculari (entrambe nel giusto verso di apertura) e nessun retro. La versione digitale invece vede i due EP comparire separatamente, su iTunes, Spotify e tutti i digital stores e streaming service.
La grafica della copertina è un po’ come la stessa immagine che Lucio Corsi dà di sé nei video e nelle immagini promozionali: un po’ retro’, un po’ giovane vecchio, con quel retrogusto dolceamaro di nostalgia del passato e insoddisfazione nei confronti di un presente con pochi sbocchi nel futuro, analizzato con lucidità e quell’occhi scanzonato che sembra appartenere più ad un alieno che ad un giovane ragazzo terrestre.
Un album da ascoltare con attenzione e da lasciare andare mentre si va in macchina: chissà che non incontriate “Godzilla” nei vostri giri quotidiani… » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
26 gennaio 2015
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