“Il giovane corre veloce, ma è il vecchio che conosce la strada”
Inizia con questa citazione “Lontani dagli occhi – vita, sorte e miracoli di artisti esemplari” (Laurana Editore), l’ultimo libro di Enzo Gentile, celebre giornalista e critico musicale.
Lo abbiamo incontrato per capire meglio come sia nata l’idea di questo libro, che include anche una testimonianza di Renzo Arbore e che mette in luce, con aneddoti personali, tanti casi di “personaggi baciati dal successo e poi caduti, quasi all’improvviso, in una condizione di oblio, isolamento, depressione”.
Come descriverebbe ognuno dei cinque personaggi del libro e come è nata l’idea di “Lontani dagli occhi”?
Sperando che non siano aggettivi troppo negativi, però di Piero Ciampi direi “disperato”, di Fred Buscaglione “luminoso”, di Herbert Pagani “sorprendente”, di Nino Ferrer “divertito” (e “divertente”) e Sergio Endrigo “altissimo”.
Io conoscevo abbastanza bene Sergio Endrigo: l’ho intervistato, l’ho frequentato e quando è morto ovviamente è stata una mancanza, però purtroppo la mancanza la si avvertiva anche prima perché era stato veramente escluso, poi si è ammalato… Ho visto che molti artisti cominciavano a riprendere le sue canzoni; negli ultimi sei mesi addirittura la Nannini, i Dear Jack, Il Volo, quindi molto trasversale! Prima di loro ci avevano pensato Battiato, Morgan, la Mannoia… Quindi, ho visto che c’era comunque un’attenzione verso quel repertorio nonostante lui fosse in vita ma non se ne occupasse nessuno. Ho cominciato a leggere, a documentarmi, poi ho conosciuto la figlia di Sergio, Claudia, che con molta fatica anche lei ha tentato di recuperare la memoria: antologie che non si sono riuscite a compilare, una biografia che fatica ad uscire e nonostante questo la memoria del padre è molto presente! E da lì poi mi sono messo a studiare come ci fossero anche altri casi di personaggi le cui canzoni sono molto note o la cui stima è enorme, ma che sono ad un certo punto scomparsi dalle scene, qualcuno anche in maniera tragica perché Nino Ferrer si è suicidato, ma tutti conosciamo le loro canzoni ma non le loro vite! Studiando questi cinque casi ho scoperto che c’erano anche molti punti di riferimento tra loro: amavano il jazz, lo avevano suonato, dipingevano, scrivevano, facevano cose diverse dalla canzone! C’è molta Francia: Ferrer e Pagani, ma lo stesso Ciampi, hanno cominciato in Francia… c’erano diversi collegamenti e tracciando le fila, mi sembrava che fosse il caso di raccontare di loro!
Potevano essercene altri, perché storie, ahimè, finite male ce ne sono, però questo era un buon “blocco”!
A cosa sta lavorando in questo momento?
Stiamo aggiornando il dizionario Zanichelli del pop/rock che esce a fine ottobre, quindi stiamo aggiornando tutto quello che è uscito dalla scorsa estate a oggi o sta uscendo: aggiorniamo fino a fine giugno, metà luglio! Poi ci sono un po’ di iniziative locali: sto facendo una piccola rassegna di serate in un locale milanese; sono un hendrixiano, abbiamo quattro serate dedicate a Hendrix, dal 23 al 26 maggio, le quattro giornate in cui Hendrix fu in Italia, nel ’68. Noi, quelle quattro serate, lo ricordiamo con filmati, con spettacoli dal vivo, una mostra fotografica… una cosa da fan, però per un pubblico che sarà molto appassionato! Su piani molto diversi, io faccio anche cose che non sempre sembrano omogenee: la passione per la musica prescinde dal proprio gusto… posso amare un artista, ma non mi occupo solo di quello! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
12 maggio 2015
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