Il 14 luglio al Fabrique di Milano c’era un appuntamento davvero immancabile: Juanes, uno degli artisti sudamericani più amati degli ultimi anni, è arrivato in Italia con il suo “Loco de Amor Tour”.
Lo spettacolo è stato sia sul palco che sotto: mentre i musicisti hanno accompagnato magistralmente il cantante colombiano, sotto al palco il pubblico danzava senza freni, facendo pulsare al ritmo giusto il sangue nelle vene, muovendo i fianchi in maniera ipnotica, lasciandosi trasportare dalla musica come se nel locale non ci fossero altro che loro stessi.
Un concerto degno di nota, per un’ora e mezza di pura magia sudamericana, accompagnati dalle sonorità di una delle lingue più belle del mondo, accompagnati da una delle voci più emozionanti del panorama musicale internazionale, forse un po’ troppo sottovalutato in Italia, relegato alla semplice definizione “quello della “Camisa Negra”!”. Certo, bisogna amare questo tipo di musica latina, ma oltre “La Camisa Negra” c’è davvero molto di più: l’ultimo album “Loco de Amor” ne è l’esempio, ma anche i precedenti album meritano maggiore attenzione rispetto a quella ricevuta qui da noi, poco ma sicuro.
La magia che i musicisti sono riusciti a creare, fondendosi con i loro strumenti in un’armonia non solo musicale ma generale è stata davvero particolare: ognuno di loro è stato una tessera di un unico, splendente mosaico dai colori sgargianti, a metà strada tra Colombia e Venezuela, passando per il Cile, il Messico e l’Honduras.
Una sensazione strana quella di immergersi in tonalità musicali e cromatiche appartenenti ad un altro continente per un’ora e mezza di pura “movida” per poi tornare alla calura urbana di quest’estate che, a Milano, ci sta facendo decisamente patire la lontananza dal mare.
Un concerto che è stata una vera e propria ventata di aria fresca, nonostante il caldo legato allo scatenarsi al ritmo della chitarra di Juanes. » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
18 lulglio 2015
Comments are closed.