Lele sarà l’artista più giovane in gara alla 67ª edizione del Festival di Sanremo nella Sezione Nuove Proposte con il brano “Ora Mai”, che anticipa l’uscita nei negozi e in digitale, venerdì 10 febbraio, di “Costruire 2.0”, nuova versione dell’album d’esordio del giovane cantautore napoletano finalista di Amici 2016.
Lele (nome d’arte di Raffaele Esposito) ha 20 anni ed è nato a Pollena Trocchia (provincia di Napoli), dove vive con i genitori e il fratello. Fin da piccolo ha la passione per la musica e per il canto: a 6 anni si avvicina al pianoforte, strumento che continuerà a studiare entrando a 12 anni al conservatorio di Napoli San Pietro a Majella. Suona inoltre la chitarra da autodidatta. Lele, prima ancora di essere un cantante, è un autore e compositore: scrivere è una passione che coltiva da sempre, e già a 12 anni inizia a creare testi e musiche delle sue canzoni in italiano e in inglese.
A metà marzo 2016 Lele accede al serale di Amici e sceglie di concorrere per la squadra Bianca accanto a Emma e Elisa, reputando quest’ultima “più vicina al suo mondo inglese”. Il 27 maggio 2016 è uscito il suo primo album, “Costruire”, che ha dato inizio al suo percorso di musicista, sostenuto anche dall’affetto dei suoi fan.
Lele è stato scelto da Elisa e da Emma come opening-act di alcune date dei rispettivi tour nei palasport, esibendosi in un set voce, chitarra e loop station.
«L’emozione di portare una mia canzone a Sanremo è sicuramente enorme e, da musicista, il privilegio di proporla con quell’orchestra è motivo di orgoglio – racconta Lele – “Ora Mai” parla del momento in cui in una relazione si arriva al silenzio, che sa far male molto più delle parole dette. È la consapevolezza che qualcosa sta per finire».
Chi è Lele e come ti descriveresti in breve?
Lele è un ragazzo come tanti, che crede nei valori che la sua “famiglia come tante” gli ha dato. Ama la musica, scrive canzoni e vorrebbe vivere di questo! Diciamo che come iniziare questo può decisamente andare!
Come è nata “Ora Mai”?
È nata da un momento che stavo vivendo. La scrittura, come sempre, mi ha aiutato.
Come ti senti all’idea di calcare il palco dell’Ariston?
Sicuramente emozionato, con una bella dose di timore reverenziale nei confronti dell’Ariston e di tutto ciò che significa. Speriamo bene!
“Costruire 2.0” come è nato? Qualche aneddoto del periodo in studio?
“Costruire 2.0” ha all’interno 5 inediti che sono nati in questi 10 mesi post “Costruire”, il primo disco. Raccontano delusione, fiducia, amore, amicizia…raccontano sfumature del bene. L’aneddoto in studio è questo: entro per registrare la prima voce del primo pezzo, “La nostra distanza”: “Allora Lele, facciamo un giro di prova e poi iniziamo!”. Fortunatamente, era tutto in registrazione. Il “giro di prova” è quello che sentite nel disco!
Come sai che una canzone sarà in inglese o meno? Come gestisci la lingua dei tuoi testi?
Io scrivo sempre tutto al momento, sia testo che melodia, quindi non è un lavoro successivo. È come se la lingua si scegliesse da sola!
Cosa ti ha lasciato l’esperienza ad Amici? E l’apertura delle date di Emma ed Elisa come opening act?
Amici mi ha lasciato tutto. E le aperture mi hanno dato il contatto diretto con il pubblico, la loro voce, il loro entusiasmo…è stato pazzesco!
Sogni nel cassetto e speranze per il futuro a breve termine?
Ne ho tanti e spero di averne sempre… Ve li dico quando si avvereranno! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
7 febbraio 2017
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