Al Primo Maggio di quest’anno i La Rua si sono aggiudicati la vittoria come miglior gruppo del contest 1MNEXT, dopo anni di militanza in giro per l’Italia.
Questa band pop/nu folk, formatasi nel 2004 in provincia di Ascoli Piceno, sta conquistando cuori e orecchie in tutta la Penisola e quest’estate gli appuntamenti live sono davvero tanti: non perdetevi quello più vicino a voi, andando a controllare sulla loro pagina facebook.com/laruaband
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il tastierista della band, Davide Fioravanti.
Chi sono i La Rua e come vi descriveresti a qualcuno che ancora non vi conosce?
Diciamo che La Rua è un progetto completamente autoprodotto, ci teniamo a dirlo perché di questi tempi è sempre difficile andare avanti con le proprie forze, ma noi comunque teniamo dure. Il progetto nasce nel 2004 con il nostro incontro con Dario Faini, che attualmente è il nostro produttore e manager; da quel momento in poi abbiamo lavorato sempre assieme facendo ricerche sul sound, sulla scrittura e arrivando all’uscita di quello che è il nostro primo album il dieci aprile scorso.
A freddo come descriveresti l’esperienza del Primo Maggio?
(ride, ndr) Una sorpresa inaspettata soprattutto perché ci siamo iscritti, senza nessuna aspettativa, insieme ad altre 700 band e piano piano, selezione dopo selezione, siamo arrivati ad esibirci su quel palco ed è stata una grande sorpresa perché non ce l’aspettavamo veramente!
Le vostre canzoni nascono in maniera ogni volta diversa o c’è una routine creativa che le caratterizza?
Solitamente la formula che stiamo utilizzando, poi ne sperimenteremo anche altre perché ci piace sperimentare, però finora diciamo che c’è una fase iniziale dove noi della band ci vediamo in sala, il cantante porta il testo e la canzone nella sua forma grezza; c’è un primo arrangiamento della band, poi il brano viene chiuso a livello strutturale, quindi tutta la canzone viene rivista, dal testo agli accordi, insieme a Dario Faini, dopodichè, una volta che è chiusa la struttura del brano, si fanno alcuni ritocchi sulle sonorità e ci si concentra di più sul suono, dando un vestito più confacente al pezzo che è stato creato prima con l’aiuto di Dario.
Fonti di ispirazione musicali e non?
Abbiamo generi molto diversi, io personalmente, essendo il tastierista, vado a ricercare suoni elettronici, prendendo come riferimento Jon Hopkins, i Coldplay che sono un po’ più conosciuti… Daniele, il cantante è un forte appassionato sia di Bob Dylan che di Bruce Springsteen per l’energia che scatena sul palco! A livello italiano, come scrittura, come impronta e come approccio che viene dato alle canzoni, diciamo che siamo molto vicini a Rino Gaetano… per il resto prendiamo molto spunto anche dai gruppi che ti ho detto prima come Mumford and Sons, Lumineers… per il new folk che poi adattiamo alla canzone italiana.
Sogni nel cassetto e progetti/speranze per il futuro a breve termine?
È da poco uscito il videoclip live di “Polline”, l’ultimo singolo estratto dall’album e per il resto attualmente siamo in fase di scrittura per nuovi brani da presentare a Sanremo, ma dobbiamo vedere il da farsi. Per adesso abbiamo abbastanza date live e diciamo che il sogno è quello di arrivare a quanta più gente possibile con la nostra musica, soprattutto dal vivo perché è quello che ci dà più energia di tutti! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
14 luglio 2015
Comments are closed.