Musica, Quattro domande per Adriano Brancato

Musica, Quattro domande per Adriano Brancato

“Un ragazzo e una ragazza, un viaggio, il confronto con la ‘diversità’ dell’altro, l’immergersi in un rapporto vero, fatto di momenti quotidiani più o meno felici”, con queste parole Adriano Brancato spiega Ausgang, la canzone con cui il cantautore romano inizia ufficialmente il suo viaggio musicale.
Viaggio musicale che vogliamo accompagnare e che iniziamo cercando di conoscerlo meglio.
Come è nata “Ausgang” e, senza pensarci troppo, quale sensazione ti piacerebbe rimanesse a chi la ascolta?
Il brano è stato concepito a Berlino: leggevo Ausgang ovunque e lo ripetevo come mantra! Tornato a Roma, avrei voluto scrivere una canzone ironica, e invece è uscito quello che voi ascoltate oggi, leggermente smussato, ma rimane quello. Mi piacerebbe che a chi la ascolta rimanesse qualcosa di vero, vissuto. Sensazioni non molto “allegre” ma intense, come solo un rapporto tale può darti.

Come e quando è nata la passione per la musica, invece?
Domandona! Ho sempre ascoltato musica, ovunque ci fosse qualcuno che suonava, in televisione come in altri posti, restavo rapito. Sono in primis un appassionato ascoltatore, in maniera attiva ho iniziato verso i quindici anni a comporre le prime cose, per arrivare ad oggi che ho le idee chiare su cio che voglio fare: proporre le mie cose, la mia visione fino in fondo, senza filtri. La strada sarà più lunga, ma ce piace così!

Sogni nel cassetto per il lungo termine e speranze per il breve?
Parto dal presupposto che iniziare un percorso musicale in questo paese è cosa difficile oggi, per tanti motivi, ma proprio per questo bisogna darsi da fare e sudare! Adesso cercherò di far conoscere il brano in giro, organizzerò piccoli live acustici, ho voglia di continuare a costruire passo dopo passo, conquistare le persone una alla volta.. Per il lungo termine vorrei crescere come musicista, studiare e migliorare, magari partecipare a qualche rassegna importante e mettermi alla prova.

Come nascono le tue canzoni? C’è una routine creativa oppure ogni volta è differente?
La “metodologia” è sempre quella: prima la musica e poi le parole, mi viene più naturale! Quanto alla routine creativa, vorrei raccontare un aneddoto: qualche sera fa rientro a casa dopo aver suonato, ero stanchissimo. Faccio per andare al letto, ma istintivamente prendo la chitarra e via,ho scritto un pezzo nuovo, ed era un po che non succedeva! Ho passato pomeriggi interi a cercare di scrivere qualcosa, ma la musica è bella per questo, è irrazionale, e non puoi sapere mai quando accade, ma quando lo fai, ti senti bene, ti senti “incollato” a te stesso in maniera totale.

C’è una domanda che non ti hanno mai fatto a cui vorresti rispondere per poter parlare di qualcosa che ti sta a cuore?
Queste sono le mie prime interviste e qualsiasi domanda mi viene fatta per me è completamente nuova, ma vediamo, cosa posso dire? Non mi hanno mai chiesto cosa spinge un ragazzo a fare musica, ad investire tempo, soldi, cuore in tutto questo. Potrei rispondere “niente”, che le persone hanno le loro esigenze profonde e fare arte le fa sentire bene, e cercano di ricambiare questo dandolo agli altri, senza pensare a tutto ciò in termini materiali.

Ecco la pagina Facebook per non perdersi nemmeno un aggiornamento: facebook.com/adrianobrancatomusic » red
Chiara Colasanti
TW @lady_iron

28 maggio 2016


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