LOGOUT – Marco Lodola sarà uno dei protagonisti della Biennale Internazionale d’arte di Venezia con il progetto site specific dal titolo Ca’ Lodola, una mostra a cura di Vittorio Sgarbi (dal 4 giugno al 27 novembre 2011). Per la 54° edizione l’artista ha progettato di “rivestire” la Cà d’Oro di luce, riallacciandosi al progetto originario che la voleva interamente rivestita di una rifinitura in oro, parte di una complessa policromia oggi scomparsa.
Dalle grandi finestre del palazzo, proprietà del barone Giorgio Franchetti, si potranno vedere un gruppo di sculture luminose dell’artista: coppie danzanti, abbracciate, felici, spensierate, belle, giovani. Silhouette ritagliate da un immaginario pop e fumettistico, creature di un mondo festoso fatto di luci e colori care al repertorio dell’artista “ elettricista”, come Lodola ama definirsi.
Come scrive Luca Beatrice che firma il testo in catalogo: “Lo spirito di Lodola è paragonabile a quello del Maestro Longhi, un acuto osservatore della realtà, che parafrasa con dolcezza dimostrandosi perfettamente a suo agio nei saloni affrescati della Venezia che conta […] Alla Biennale si viene solo per due ragioni: criticare e festeggiare. Proprio come a settembre per la Mostra del Cinema: si vedono i film più con lo spirito del recensore addetto alla stroncatura che non con lo sguardo appassionato del cinephile senza vendette. Per l’arte è lo stesso: troppa roba/poca roba, brutto allestimento, progetto incomprensibile, ansia da prestazione […] Dopo due anni Lodola e io torniamo in Laguna con un solo scopo: la festa”.
Con il progetto veneziano Marco Lodola aggiunge un ulteriore tassello al suo vasto excursus creativo cominciato negli anni ’80 con la partecipazione al movimento del Nuovo Futurismo, di cui è tra i fondatori. Di ispirazione futurista la giocosa spettacolarità che da sempre contraddistingue le sue opere d’arte. Lodola si rivolge allo stesso pubblico del cinema, della televisione, della pubblicità e della musica, ricercando la contaminazione con le diverse discipline artistiche. Ne trae ogni volta nuovi impulsi e stimoli creativi, cercando di adeguare tempi e modi dell’arte a quelli della vita contemporanea.
25 maggio 2011
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