L’export agroalimentare “Made in Italy” in Canada ha registrato quota 661 milioni di euro nell’ultimo anno. Un mercato emergente, quindi, che però cresce ininterrottamente da dieci anni (+64%) e può ancora svilupparsi e aumentare, anche grazie all’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada (Ceta) in corso di definizione. Per questo motivo, per valorizzare e promuovere l’agricoltura tricolore e, soprattutto, per aprire nuovi canali commerciali alle imprese associate, la Cia-Agricoltori Italiani ha organizzato a Vancouver il workshop “Sapori d’Italia: Il valore dell’agricoltura Made in Italy“. Un evento, spiega la Cia in un comunicato, promosso con il Comites e il Centro Culturale Italiano sotto l’egida della nostra Ambasciata, a cui hanno preso parte oltre 50 tra buyer, importatori e distributori di “wine & food”, nonchè autorità della città metropolitana di Vancouver e rappresentanti Ho.Re.Ca dell’area British Columbia.
Un evento di lancio anche in vista di “Sapori d’Italia 2016”, la manifestazione aperta al pubblico che si terrà domani con degustazione e vendita delle eccellenze produttive delle imprese agricole italiane. Dodici imprese associate alla Cia hanno animato l’importante iniziativa confederale in rappresentanza dell’eccellenza italiana nel settore: la pasta e l’olio dalla Puglia, il prosecco dal Veneto, il vino dalla Toscana e dalla Campania, i formaggi dalla Calabria, e poi prodotti di nicchia ad alto valore aggiunto come i pistacchi dalla Sicilia, lo zafferano dal Friuli Venezia Giulia e le marmellate biologiche con frutti antichi dalla Liguria. A sottolineare, ancora una volta, il valore del territorio come componente essenziale del “brand” Made in Italy.
A dare il via ufficialmente all’evento è stato il Console generale d’Italia a Vancouver, Massimiliano Iacchini, che ha offerto “l’ampia disponibilità del Consolato ad accompagnare tutte le iniziative di promozione della Cia”. Molto soddisfatto anche il presidente nazionale Dino Scanavino: “La Confederazione continuerà nel suo impegno a supporto delle imprese agricole nel loro progetto di internazionalizzazione. Possiamo vincere la sfida dell’italian sounding solo così, attraverso il ruolo attivo e diretto degli imprenditori che credono nel valore del prodotto autentico e intendono promuoverlo sui mercati stranieri crescenti come il Canada. Le nostre iniziative si pongono l’obiettivo di facilitare e agevolare in tutti i modi il rapporto diretto tra aziende e consumatori”.
23 giugno 2016
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