LAMPEDUSA – Gli albergatori ed i commercianti di Lampedusa “ad oggi non hanno beneficiato di nessun provvedimento ed i risultati, insieme alle risposte da parte del Governo, tardano ad arrivare”. Lo dice Antonio Martello, Presidente del Consorzio Albergatori Progetto Isole Pelagie, in un comunicato congiunto con altri operatori economici di Lampedusa.
Gli operatori esprimono “grande delusione sui provvedimenti assunti dal Governo che risultano insufficienti a dare un’importante spinta all’economia isolana se non supportati da una serie di misure efficaci – prosegue Martello – Lampedusa è stata troppo spesso al centro delle cronache per gli sbarchi dei migranti e l’immagine turistica è stata notevolmente danneggiata”.
“Paradossalmente – spiega – la Tunisia oggi è tornata ad essere richiesta nonostante ci sia stata una rivolta!”.
Il documento è stato presentato al Sindaco delle Pelagie ed in sintesi riporta sei interventi prioritari ed urgenti in favore delle imprese locali al fine di evitare il fallimento e contrastare la crisi in atto, oltre alla richiesta di formalizzare in tempi brevi un incontro con il governo.
“Ci siamo prefissati un obiettivo non solo economico, cioè il rilancio del turismo a Lampedusa, ma anche sociale, cioè consentire a tutte le imprese locali di superare un periodo così difficile con interventi efficienti ” aggiunge Rosangela Mannino, Presidente dell’Associazione Commercianti Isole Pelagie.
“Se non riceveremo risposte chiare dal Governo consegneremo tutte le licenze commerciali poiché non esistono più le condizioni per poter lavorare”.
Gli operatori economici lampedusani reclamano un importante impegno da parte del Governo “mai messo in campo per Lampedusa” indispensabile per rilanciare la destinazione sia a livello turistico che imprenditoriale.
“E proprio in questa ottica – dichiara Lino Maraventano, Vice Presidente del Consorzio Albergatori – che il Governo deve intervenire, oggi più che mai, per salvare un intero settore economico. Lampedusa non è e non deve essere solo la terra promessa di chi affronta i viaggi della speranza, ma deve tornare ad essere la perla del Mediterraneo, un’isola che – chi la conosce e c’è già stato lo può confermare – non ha nulla da invidiare alle più esclusive destinazioni tropicali”.
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