Annuncio ai naviganti: la sottoscritta, di cui forse avete letto qualche articolo musicale su queste pagine di YESnews negli ultimi due anni, si è trasferita (almeno) per sette mesi a Barcellona.
Io sono nata ad Alghero, il che vuol dire che in me c’è una piccola percentuale di DNA catalano e il richiamo della Catalunya è sempre stato fortissimo… tanto che voglio studiare il catalano in questi mesi per chiudere questo “cerchio”. So che questo non vi cambierà l’esistenza, ma a me la sta cambiando eccome. La sta cambiando talmente tanto che, per quello che potrò, mi tramuterò nel “genio” (inteso alla latina come “nume tutelare”) che vi darà qualche dritta per godervi la città come un abitante locale e non solo come un turista incantato dalle meraviglie che questa città sa offrire a chi sa dove e come guardare. Tutto ciò grazie alla guida di Teia, la mia splendida amica-guida-spalla di Barcellona e i miei compagni di avventura/coinquilini (grazie di cuore a Chiara, Daniele, Fabio ed ovviamente Elena, che a breve ci raggiungerà nel nostro vero e proprio “appartamento catalano”!).
Ho passato i primi dieci giorni della mia vita da “Italo Catalana” (l’omaggio al format di Fabio Volo su Mtv è più che voluto, sì) nel quartiere di Poble Sec, a due passi dal Raval e dal Gotic, proprio vicinissimo al centro, dove palpita il cuore giovane, ma al tempo stesso antico, della città.
Per l’ora di pranzo e l’ora di cena l’appuntamento è in Carrer Blai, una via dove “pintxos”, (ovvero secondo Wikipedia, uno stuzzichino originario dei Paesi Baschi che accompagna l’aperitivo), tapas ed empanadas sono praticamente ovunque lungo tutta la strada. In verità sono una serie di “piccole bruschette” con qualsivoglia tipo di farcitura, o meglio, accompagnamento. Sono gustosissimi e con una media di sette euro (compreso di Txacolì, un vino frizzantino bianco molto dissetante o un bicchiere di vino rosso o bianco che sia) si può cenare tornando a casa sazi e soddisfatti.
Vengono più o meno tutti un euro, o un euro e ottanta centesimi massimo, anche se un paio di “pinchos” dolci possono arrivare a costare anche due euro.
Vi consiglio “La Esquinita de Blai”, al numero 16 di Carrer Blai; oppure ancora “La Tasqueta del Blai” al numero 17, oppure ancora “Blai Tonight” al numero 23.
Se volete provare l’assenzio così come lo bevevano i poeti maledetti, per concludere la vostra serata, non vi resta che andare in uno dei posti da non perdere della città.
Ricordate “Vicky Cristina Barcelona” di Woody Allen?
Ecco, il Bar Marsella appare anche in quel film e quando entrerete nella sua mega stanza intervallata da colonne polverose e piene di storie da raccontare, vi sembrerà di entrare nella storia raccontata dal film, oltre che in un’altra dimensione.
Carrer de Sant Pau, 65: segnatevi questo indirizzo se volete vivere quest’esperienza a metà tra la capsula del tempo e la sensazione di vivere dentro un film, poi mi direte se non ne è valsa la pena! » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
25 febbraio 2016
Colonna sonora ideale per le passeggiate in quel del quartiere Poble Sec, specialmente se passate dal Carrer Blai e per leggere questo articolo.
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