Il sottosegretario alla Giustizia: “Le mega strutture come il Cara di Mineo meno efficienti e meno trasparenti di quelle di medie dimensioni”.
“Siamo, probabilmente, alla vigilia di una nuova emergenza immigrazione, che rischia di diventare persino più grande di quella che fu scatenata dalla primavera araba del 2011”. Lo ha dichiarato Giuseppe Berretta, sottosegretario alla Giustizia, oggi a Catania nel corso della tavola rotonda conclusiva di Etnika, la summer school sui temi dell’accoglienza, organizzata dalla Fondazione Xenagos. “Su questa nuova emergenza e sulla questione immigrazione in generale il Governo deve dire subito e con fermezza due cose chiare: saranno rispettati i diritti dei migranti, quindi non ci saranno respingimenti in mare, e non ci dovrà essere un’altra Lampedusa” ha proseguito Berretta. “La responsabilità dell’accoglienza non può essere cinicamente delegata al posto in cui i migranti giungono: il Paese, nel suo complesso, deve prendersi carico dell’accoglienza e dobbiamo anche porre il problema in sede europea, perché l’immigrazione è una questione continentale, non solo italiana” ha precisato il sottosegretario. “Negli ultimi tre mesi sono sbarcati in Sicilia oltre 3 mila migranti, soprattutto siriani ed egiziani e le previsioni dicono che entro l’anno arriveranno in Sicilia 10 mila migranti, la maggior parte siriani – ha ricordato Berretta – L’Emergenza Nord Africa ci ha consegnato novità importanti, che potrebbero rappresentare delle buone pratiche da valorizzare e rafforzare, per essere pronti a nuove ondate migratorie”. “Alla luce dalle previsioni che ci arrivano sarebbe forse più opportuno soprassedere sulla decisione di smantellare il sistema dell’emergenza Nord Africa – ha dichiarato il sottosegretario siciliano – perché i nuovi enti gestori diffusi sul territorio e la sperimentazione di nuove modalità di fare accoglienza rappresentano un patrimonio che non va disperso”. “Le strutture di media dimensione, intorno a i 50 ospiti, si sono rilevate più efficaci e più efficienti delle mega strutture come quella del Cara di Mineo che hanno anche un deficit di trasparenza negli affidamenti, anche a causa dei ricorsi e contro ricorsi sulle procedure” ha concluso Berretta.
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