Con 3144 biciclette saldate insieme, l’artista dissidente cinese Ai Weiwei ha realizzato la sua ultima opera, Forever Bicycles che sarà esposta fino a fine ottobre a Toronto, in Nathan Phillips Square, uno spazio pubblico accessibile a tutti. Una struttura colossale di 100 metri di lunghezza, 30 di altezza e 30 di profondità, l’artista che usa le bici come forma di espressione ha dato il meglio di se con questa opera realizzata per la notte bianca di Toronto.
Ai Weiwei, che ha fatto parlare il mondo con il suo arresto e la sua azione contro il regime in Cina, torna ad esprimersi con le biciclette, tra astrazione e simbolismo la sua arte rappresenta il cambiamento del contesto sociale, in continuo movimento in Cina e in tutto il mondo. Considerato uno dei personaggi più significativi della sua generazione, nel 2011 è stato arrestato e imprigionato per 81 giorni dalle autorità di Pechino. L’artista scrive: “Dopo Duchamp ho capito che essere un artista ha più a che vedere con uno stile di vita e un atteggiamento che con la produzione di oggetti”. In questo modo egli ricorda quanto essere un artista oggi significhi esplorare la dimensione etica e civile piuttosto che quella di produrre ‘arte per l’arte’.
Ai Weiwei oggi è ancora prigioniero del suo paese d’origine (la Cina) che ancora non gli restituisce il passaporto.
Ai Weiwei: Never Sorry è la storia dell’artista che ispira un pubblico globale e confonde i confini dell’arte e della politica. Per la prima volta il regista Alison Klayman ha ottenuto l’accesso senza precedenti ad Ai mentre lavorava come giornalista in Cina. Il suo ritratto dettagliato prevede un’esplorazione sfumata della Cina contemporanea e una delle sue figure pubbliche più avvincenti.
>> Gabriella Mazzerbo
18 ottobre 2013
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