EAT – Sbarca anche a Roma l’iniziativa di Oscar Farinetti, che insieme ad oltre 40 soci, è riuscito ad aprire una vera e propria catena mondiale di distribuzione delle eccellenze italiane dell’enogastronomia. Il primo Eataly è nato a Torino il 27 gennaio 2007, da lì il sogno è diventato realtà e ha preso vita con 19 negozi in Italia e nel mondo. Uno a New York, 9 a Tokio, 5 in Piemonte, uno a Genova, uno a Milano e uno a Bologna. In cantiere ci sono le aperture, tra gli altri, di Eataly Bari, Piacenza, Firenze e di nuovi negozi oltre oceano. Insomma una realtà in espansione e che non vede crisi.
Lo spazio scelto per Eataly a Roma è l’Air Terminal della stazione Ostiense, (Piazzale XII ottobre 1492) costruito su progetto dell’architetto Julio Lafuente per i mondiali di Italia ‘90. L’edificio per più di 20 anni è stato in disuso, diventando dormitorio per senza tetto e per i disperati che lo hanno usato come casa provvisoria. La zona è caduta nel degrado. Si tratta di una fetta consistente del quartiere Ostiense, racchiuso tra Garbatella e Testaccio, due luoghi storici della città.
17.000 mq ( l’Eataly più grande del mondo) dove hanno trovato posto, come è consuetudine nella tradizione di Eataly, cibo di alta qualità e luoghi di alta cucina. Si può trovare di tutto, l’orto, la pescheria, la macelleria, il vino, il pane, la pizza, i distillati, l’olio… impossibile fare un elenco completo. La filosofia di Eataly è cibo buono per tutti, non trascurando la didattica, grandi luoghi conviviali dove il cibo di alta qualità si può comprare, mangiare e studiare.
Con Eataly Roma sono stati creati oltre 500 nuovi posti di lavoro. Sui 4 piani, in cui si articola questo vero e proprio tempio per i gourmet ci sono 23 luoghi di ristoro, 40 aree didattiche, 8 aule per i corsi di cucina, 14.000 prodotti in vendita, 500 collaboratori, 8 luoghi di produzioni a vista, 2 sale riunioni, 1 area expo, 1 centro congressi da 300 posti. L’inaugurazione di oggi è stata sobria, per rispetto dei terremotati, a cui saranno devoluti i fondi che sarebbero stati spesi per i brindisi e per il pranzo. Oscar Farinetti annuncia che è già in contatto con il presidente Vasco Errani, il quale gli segnalerà un’opera da realizzare con tali fondi.
Ma non mancano le eccezioni, e così si possono assaggiare i salumi e i formaggi emiliani. Il Grana Padano acquistato a prezzo pieno, nonostante si tratti delle forme cadute a causa del sisma. L’Asti doc da abbinare al Grana.
Oscar Farinetti durante la conferenza stampa di stamattina ha voluto accanto a sé Carlin Petrini e
Don Luigi Ciotti. Si dice ottimista per il futuro dell’Italia perché può contare sulla bellezza del suo patrimonio culturale e sulla bontà dei suoi prodotti.
In un periodo di crisi come questo, non esita a fare una previsione “L’Italia può raddoppiare l’export agroalimentare ed il numero di turisti in incoming… se si lavora bene”. Appunto se si lavora bene.
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