Circa la metà degli italiani (48,7%) con più di quindici anni che navigano su internet ha fatto acquisti online nel 2015. Lo ha spiegato la Coldiretti sulla base dei dati Istat, secondo cui “più di un terzo delle famiglie italiane (33,4%) non dispone di un accesso a internet da casa e la percentuale sale al 42,4% nei comuni con meno di duemila abitanti”. “Gli acquisti più frequenti su internet – ha sottolineato in una l’organizzazione agricola – riguardano i biglietti di trasporto o viaggi (41,9%), ma il 37,9% ha comprato abbigliamento, il 33,2% informatica e tecnologia il 28,8% articoli per la casa, il 28,8% libri e riviste, il 26,8% film, musica e biglietti per spettacoli, il 13,6% servizi di telecomunicazioni o assicurativi e il 7,3% prodotti alimentari”.
Una grande opportunità “che è frenata soprattutto dalle preoccupazioni sull’originalità, sulla qualità e sulle garanzie dei prodotti offerti. Una perplessità che per i prodotti alimentari si estende anche ai rischi per la salute dei potenziali acquirenti”. Infatti “la Daniele mortadella prodotta negli Usa e il Chianti bianco svedese sono solo alcuni degli orrori che si possono trovare in rete“, secondo il rapporto Agromafie redatto da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura. “La rete – ha spiegato Coldiretti – viene usata spesso come porto franco e diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’italian sounding”.
24 gennaio 2016
Comments are closed.