Francesco Illy, uno dei quattro fratelli della dinastia triestina del caffè, ha scelto di dare forma alla sua passione per il vino fondando Podere Le Ripi a Montalcino e lavorando ad un suo progetto, il Bonsai, un vigneto con la più alta densità al mondo, 62.500 piante per ettaro, 25.300 piante per acro, distanti solo 40 centimetri l’una dall’altra.
Studiando l’esempio della Borgogna Francesco Illy ha capito che la complessità di un vino nasce dalla complessità dell’alimentazione delle piante, fatta di molti minerali differenti, possibile solo se le loro radici attraversano diversi strati geologici. Ha scoperto che a tre metri di profondità c’è sempre umidità, anche nelle annate più siccitose, ciò permette alla vite di evitare lo stress idrico, inevitabile con le radici a 50 cm, regalandoci vini particolarmente armonici. Illy afferma che se in Francia dicono che il buon vino non arriva prima che il vigneto compia 35 anni, perché così le radici vanno molto in profondità, questo significa che la qualità è in stretto rapporto con la strada percorsa attraverso differenti strati di geologia, dalle radici, che assorbono differenti tipi di minerali. Se le piante sono obbligate ad andare in profondità con un impianto così denso, forse, si potrà otterrà un vino migliore.
Le vigne del Podere le Ripi sono in conversione biologica e biodinamica dal 2010, non si utilizzano sostanze chimiche, il rispetto del territorio e l’applicazione di un metodo di coltivazione non interventista sono il credo del’azienda, 1,2 ettari per il Rosso di Montalcino e duemila metri per Syrah. Il primo vino imbottigliato è il Bonsai, Rosso di Montalcino doc ,tre anni in barrique nuove. » Red 14 dicembre 2013
Comments are closed.