PALERMO – Palazzo Ajutamicristo, uno dei più importanti del centro storico di Palermo, edificato a partire dal secondo ‘400, recentemente restaurato dalla Soprintendenza ospiterà la mostra
“Da Sciuti a Dorazio. La collezione d’arte moderna della Regione Siciliana”. L’esposizione Organizzata dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo e curata da Sergio Troisi, sarà aperta fino al prossimo 6 febbraio.
La mostra presenta, per la prima volta in termini unitari, le opere acquistate nel corso dei decenni dalla Regione o precedentemente acquisite dallo Stato e poi confluite all’interno della nuova amministrazione. Circa ottanta tra dipinti e sculture di alcuni tra i maggiori artisti del Novecento italiano: da Guttuso a Consagra, da Birolli a Martini, da Manzù a Perilli, da De Pisis a Severini, Sironi e Monachesi, in molti casi mai più esposti dall’epoca della loro acquisizione. Un itinerario attraverso forme e linguaggi del secolo scorso compiuto dalla particolare angolazione di una raccolta pubblica costituitasi nel tempo registrando, di volta in volta, continuità e oscillazioni del gusto.
La mostra è ordinata in tre sezioni: la prima comprende il gruppo di opere che risale agli anni Trenta e Quaranta, quando in occasione delle mostre Sindacali che costituivano l’ossatura del sistema espositivo italiano sotto il fascismo, vennero acquisiti tra il 1938 e il ‘42 numerosi lavori di artisti siciliani tra cui Rizzo, Bevilacqua, Franchina, Lazzaro, Vaccaielli. La presentazione di queste opere, in gran parte sconosciute agli stessi studiosi, permette di documentare una pagina della cultura figurativa siciliana tra le due guerre.
La seconda sezione è interamente dedicata alla mostra allestita nell’estate del 1942 nei locali del Teatro Massimo, “Ventuno artisti italiani”, organizzata dal Centro d’Azione per le Arti di Palermo guidato dall’allora Soprintendente Roberto Salvini in collaborazione col gallerista Stefano Cairola. La manifestazione, che raccoglieva alcuni dei maggiori artisti italiani del tempo (da Carrà a De Chirico, da Tosi a Casorati, da Birolli a Guttuso), doveva costituire il primo tassello delle attività del Centro, sollecitato come in altre città italiane direttamente dal Ministero dell’Educazione Nazionale guidato da Giuseppe Bottai come supporto di una politica culturale che aveva tra i suoi strumenti la rivista “Primato” e il Premio Bergamo. I documenti d’archivio hanno permesso di ricostruire compiutamente quella vicenda, assegnando così una importante rilevanza storica alle opere acquisite in quella circostanza dalla Soprintendenza, la maggior parte delle quali esposte oggi per la prima volta da quella occasione. Riunite nella stessa sala, le opere di Birolli, Rosai, Martini, Marini, Manzù, De Grada, Guttuso e Migneco restituiscono così il clima culturale di quegli anni in cui l’equilibrio tra fronda e dissenso era precario e difficile.
La terza e ultima sezione documenta le opere acquisite a partire dal dopoguerra quando i circuiti espositivi assumono un carattere più marcatamente regionale. Gli acquisti effettuati in quelle occasioni registrano tuttavia alcuni dei nomi più importanti dell’arte italiana del Novecento (Severini, Balla, Perilli, Consagra, Dorazio tra gli altri) con dipinti e sculture non di rado di rilievo museale che scandiscono le tappe di un viaggio nel Novecento.
“Da Sciuti a Dorazio. La collezione d’arte moderna della Regione Siciliana”
Palazzo Ajutamicristo, via Garibaldi, 41 PALERMO
ORARI dal martedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 18,00
domenica e festivi dalle ore 9,00 alle ore 13,00
INGRESSO GRATUITO
INFO urpsopripa@regione.sicilia.it
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