Mentre il Pd Siciliano continua a dividersi sull’appoggio al governo Lombardo e sull’ipotesi dell’ennesimo rimpasto, da Antonello Cracolici, capogruppo dei Democratici all’Ars arriva una proposta che farà discutere: l’abolizione delle province siciliane. La Sicilia potrebbe essere la prima regione a varare una riforma che il governo Berlusconi non è riuscito a varare per il netto rifiuto della Lega. “Si, potremmo essere i primi a farlo. Lo Statuto Speciale ce lo consente e oggi vi sono le condizioni politiche” dice Cracolici. Nell’articolo 15, comma 2, dello statuto autonomistico, a proposito dell’ordinamento degli enti locali, è prevista la costituzione di «liberi consorzi comunali dotati della più ampia autonomia amministrativa e finanziaria». Le province potrebbero dunque essere soppresse “con una legge regionale ordinaria”, spiega il capogruppo del Pd, e rimpiazzate da «servizi sovracomunali organizzati in modo collettivo». Le strutture amministrative dei vecchi enti provinciali, opportunamente riorganizzate, sarebbero ereditate dai liberi consorzi di comuni. Verrebbero invece smantellate le strutture politiche: giunte e consigli provinciali, guidate nella maggior parte dei casi da Udc e Pdl.
Su questa proposta sarebbero molti a confluire, a cominciare dal Presidente Lombardo, che sferrerebbe così un duro colpo al suo acerrimo avversario Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania e dell’Unione delle Province italiane.
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