Il coraggio è una cosa è uno splendido verso di Roberto Roversi ed è molto più che una semplice frase. È uno stile di vita, una visione dell’esistenza, una sfida, ma anche la possibilità di vivere la quotidianità appieno. Ed è una possibilità che ci dona Danilo Ferrari, attraverso un suo libro e uno spettacolo teatrale, nel quale è attore protagonista, intitolati, appunto, “Il coraggio è una cosa”, e realizzati dall’associazione Nèon, che da sempre lavora nell’universo della disabilità e che da 25 anni ha introdotto in Sicilia il “Teatro delle Diversità”.
Vivere il corpo, sentirlo, realizzarne l’essenza, fondamentale nel teatro; e ancora, scrivere frasi, appunti, scarabocchi, per poi riunirli, rivederli, rielaborarli, cancellarli, riscriverli, correggerli, rileggerli e pubblicarli in un libro. Per Danilo, affetto dalla nascita da tetraparesi spastico-distonica (con assenza di linguaggio e impossibilità di muovere le mani), compiere ognuna di queste azioni, ha richiesto un lavoro diverso.
Di questa opera, così scrive Dario Fo: “Una messa in scena fatta di vita, di sofferenza, di gioia e di conoscenza. Perché solo chi sa raccontare la propria condizione e la vive con gli altri può realizzare un’opera d’arte”.
Edito da Nèon, Danilo Ferrari lo ha scritto come in una sorta di diario – che è scandito anche dagli incarichi ricevuti di redigere articoli per diverse testate –, compone una storia breve che comprende molte domande poste a se stesso, ma allo stesso tempo risponde ai numerosi dubbi “comuni” sul suo stato. Per esempio se la malattia da cui è affetto porti necessariamente con sé l’impossibilità di capire gli altri e di essere compresi e il rifiuto di stare in compagnia.
Danilo Ferrari scrive della bellezza vissuta, del tempo che scorre, del rumore che scandisce le sue giornate, della gente che lo circonda, ma anche degli attacchi di depressione, dei “brutti pensieri” che talvolta fanno capolino, del senso di isolamento. Danilo però non è solo: a partire dalla sua assistente (la sua “traghettatrice” di parole), alla sua splendida famiglia, ai docenti, agli amici della Nèon, agli studenti che lo hanno intervistato, tutti citati e protagonisti di questo libro, che lo aiutano a raggiungere il traguardo di una normalità che, a leggerla, ci dà contezza che l’unica patologia incurabile rimane il pregiudizio. E non è certo Danilo Ferrari a esserne affetto.
“Il coraggio è una cosa”, per la regia di Monica Felloni, direzione artistica di Piero Ristagno, andrà in scena sabato 26 aprile alle 21,00 e domenica 27 aprile alle 17,30 al Piccolo Teatro di Catania (via Federico Ciccaglione 29). Con Danilo Ferrari, Maria Stella Accolla, Giuseppe Calcagno, Marco Cinque, Luca D’Angelo, Patrizia Fichera, Stefania Licciardello, Manuela Partanni, Pietro Russo, Gaia Santuccio; testi a cura di Piero Ristagno; fotografe di scena Jessica Hauf, Manuela Partanni; elementi scenici Pippo D’Angelo. Biglietto 12 euro.
L’opera teatrale si ispira al poema “L’Italia sepolta sotto la neve” di Roberto Roversi. Ne “Il Coraggio è una cosa” la regista Monica Felloni dà forma al coraggio, ossia al tentativo, per nulla facile, di affrontare e superare le molteplici crisi del nostro stare al mondo, della nostra condizione di esseri umani. Un’ineccepibile coreografia collega i dialoghi alle musiche, al suono spontaneo di un’armonica a bocca che accarezza la voce degli attori e coinvolge direttamente il pubblico, che diviene protagonista assoluto quando le immagini “rubate” e fotografate da Jessica Hauf vengono proiettate sullo sfondo.
In una interpretazione delle liriche di Roversi, ne “Il coraggio è una cosa”, musica, testi e fotografia interagiscono con gli attori e con il pubblico. Fondamentale è l’utilizzo del corpo come relazione fisica forte, intensa, continua, che mostra cosa significhi di fatto essere vicini, stare insieme, dare vita ad un unico corpo che balla sinuoso nell’espressione armonica delle splendide imperfezioni individuali di attori che si alternano, si cambiano, si mescolano nel tutto.
“Mi verrebbe da dire – ricorda Danilo Ferrari – che senza un atto di coraggio non cominceremmo neanche a vivere, affacciarsi al mondo fa paura e ce ne vuole di coraggio per convincermi a percorrere l’ignoto”. » red 24 aprile 2014
Info e prenotazioni GSM +39 3450605777.
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