Dalle mamme che danno solo cibi cotti ai figli provocando loro lo scorbuto a quelle che tolgono il latte per presunte allergie mai dimostrate. Sono sempre di più i casi di malnutrizione che arrivano negli ospedali, racconta all’Ansa Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale del Bambino Gesù di Roma, simili a quello del bimbo ricoverato nel milanese.
“I casi di alimentazione non sempre adeguata si moltiplicano, noi medici ormai stiamo imparando a fronteggiare queste situazioni, ma qualche volta è molto difficile capire cosa è successo – spiega Villani -. Abbiamo avuto ad esempio un bambino apparentemente in salute che era invece del tutto privo di vitamina C perché la mamma gli dava da mangiare solo cose cotte e frullate. Poi ci sono bambini allergici o ritenuti tali con diete incongrue, con il paradosso che l’allergia alimentare è presente in realtà in meno del 3% dei bambini, mentre quelli a dieta sono molti di più.
In molti casi la situazione si risolve, ma in altri ci sono danni permanenti. Una paziente nutrita solo con la dieta vegana che è arrivata da noi l’anno scorso con un deficit gravissimo di vitamina B12 ha dei danni neurologici ancora oggi, e difficilmente riuscirà a guarire”. Spesso a determinare la scelta di togliere uno o più alimenti, è emerso da un recente convegno promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, sono test allergici non validati, come quelli che trovano teoriche intolleranze ai metalli imponendo di eliminare alcuni cibi. altri genitori decidono di togliere il latte autonomanente, anche sulla base di teorie pseudoscientifiche, sostituendolo con il latte di mandorla che però ha un contenuto proteico enormemente inferiore. Anche la dieta vegana, sempre più di moda, è un pericolo per i bambini secondo Villani, che è anche vicepresidente della Società Italiana di Pediatria.
“Mentre gli adulti hanno un organismo ormai completo, e non c’è l’indispensabilità di una dieta variegata, nei bambini tutti gli studi e le linee guida ribadiscono che la dieta migliore perché cresca sano è quella di tipo mediterraneo, con un apporto proteico anche da carne e pesce in quantità non eccessive. Noi come pediatri dobbiamo suggerire il meglio, e dobbiamo dire chiaramente che non bastano i supplementi, dobbiamo fare in modo che i bimbi vengano nutriti in maniera completa, e non accontentarci che sopravvivano. Poi c’è sempre qualcuno che afferma il contrario, ma bisogna pensare che dietro queste diete fantasiose spesso ci sono anche degli interessi economici. Esiste un circuito di personaggi e pseudonutrizionisti che avallano sconcezze per fini di lucro”.
10 luglio 2016
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