Prende il via oggi, presso il tribunale di Agrigento, il processo al sindaco di Licata, Angelo Graci, all’assessore ai Servizi sociali Tiziana Zirafi, all’ex vice presidente del Consiglio Nicolò Riccobene e all’impresario di spettacoli di Gela Carmelo Napolitano, accusati di corruzione. Secondo l’accusa i tre amministratori avrebbero ricevuto 2.000 euro ciascuno dall’impresario in cambio dell’affidamento dell’appalto per uno spettacolo musicale realizzato per la festa del Patrono. A seguito di questa vicenda al sindaco Angelo Graci, è stato imposto il divieto di dimora, e dallo scorso 30 novembre amministra la città di Licata dalla vicina località balneare di San Leone.
Da tutte le parti politiche, sono arrivati inviti al Sindaco a rassegnare le dimissioni. Ultimo, in ordine di tempo, l’eurodeputato del Pdl Salvatore Iacolino: “A Licata come in Sicilia bisognerebbe tornare alle urne per ridare agli elettori la possibilità di scegliere finalmente un governo responsabile”.
Da tutte le parti politiche, sono arrivati inviti al Sindaco a rassegnare le dimissioni. Ultimo, in ordine di tempo, l’eurodeputato del Pdl Salvatore Iacolino: “A Licata come in Sicilia bisognerebbe tornare alle urne per ridare agli elettori la possibilità di scegliere finalmente un governo responsabile”.