Cuore vagabondo, basse pretese e una naturale propensione a lasciarsi trasportare dal caso. Era presumibile che avesse una vita movimentata. Di quelle che viste da fuori sembrano chissà ché ma vissute da vicino risultano francamente un po’ scialbe. Ma guai a dirlo. Gran parte del fascino degli avventurieri sta nel silenzio di cui si circondano. Provate a farli parlare e si paleseranno in tutta la loro normale fragilità, dai congiuntivi che traballano alla filosofia da bar.
Figlio illegittimo di un presunto genio rinascimentale, cibo fast ante litteram, pochi ingredienti e senza gli intingoli tipici che le mamme aggiungono ai piatti casalinghi. Il panino è il cittadino del mondo e una mamma, come gli piace dire a mezza voce per fare colpo, non l’ha mai avuta.
Un giorno però riuscì a intrufolarsi in un angolo del cervello di uno chef diverso. Solo un’intuizione geniale può riscattarti. Eccolo oggi pavoneggiarsi ai piani alti della gastronomia gourmet, in un contrappasso quasi dantesco. Una folta schiera di chef, padroni di strumenti e tecniche nuove, si abbandonano alla sperimentazione a briglia sciolta realizzando veri e propri capolavori di gusto.
Anche il celeberrimo melting pot americano, notoriamente capitale del Fast/Junk-food, surfeggiando sull’onda vincente della nuova moda alimentare, rivede e corregge i suoi panini-bandiera in favore del “buono-sano e giusto”.
Hamburger-Hot dog e Pastrami divengono vibranti di energia e per ciascuno di essi viene consacrato almeno un tempio dove poterli gustare al meglio.
Minetta Tavern, MacDougal St. al 111, New York
Qui si trovano favolosi hamburger, dal primo all’ultimo morso. Uno dei migliori è il Black Label. Un capolavoro complesso dove la succulenta polpetta, cotta alla perfezione, è un mix di: carne magnificamente frollata, skirt steak (un taglio di pancia diffuso negli Stati Uniti), e petto di pollo proveniente Creekstone Farms. Avvolto da salse, formaggio, bacon, verdure, e infine pane croccante. La cipolla caramellata aggiunge un tocco di dolcezza che lo rende ineguagliabile.
Nathan’s Famous 1310 Surf Ave, Brooklyn
Quando si parla di Hot Dog non si può non citare Nathan’s Famous, il luogo dove il mitico Nathan Handwerke, seguendo la ricetta tradizionale tedesca dei ‘frankfurters’ importata negli USA da Charles Feltman, ha raggiunto il massimo livello di perfezione mai attribuito a una salsiccia di maiale. Non è un Hot Dog, è un documento storico. Prende spunto dal contributo più rilevante che la cultura tedesca abbia mai donato al mondo dopo i porno amatoriali. Nel 1916 viene rielaborato e interpretato da un ebreo polacco (Nathan) stufo di recitare il ruolo della comparsa nella ristorazione e nella vita. E il prezzo lo fissa per la prima volta nientepopodimeno che Jimmy Durante, per 5 miseri centesimi di dollaro, la metà esatta del costo di un Hot Dog della concorrenza, Flatman’s.
Katz’s Delicatessen, 205 E Houston St, New York
Location della scena più famosa di “Harry ti presento Sally”, Katz’s Deli è una vera istituzione a New York. Aperto dal 1888, Katz’s è il frutto del lavoro di una famiglia di emigranti russi; dopo tre depressioni, svariate recessioni e ben due guerre mondiali, il delicatessen più famoso della città è ancora lì al suo posto, sempre pronto a sfamare orde di affamati ogni giorno. Il re di Katz’s non è John H. o Ephram S., ma il Pastrami sandwich, tipico piatto ebraico: un enorme panino tagliato in due, farcito con più fette di carne cruda conservata in salamoia, essiccata e condita con spezie, affumicata e poi cotta a vapore. Il risultato di questo marchio Newyorchese doc è davvero strepitoso, una vera esplosione di gusto: la carne è morbida, e viene servita calda, emanando un profumino che t’incanta. Dopo aver gustato la propria fetta di storia della città è bellissimo girare sbirciando sulle pareti, che sono coperte di fotografie vecchie e nuove dei vari personaggi del mondo della tv, dello sport, del cinema, dello spettacolo e della politica che sono passati di qui nel corso degli anni e che hanno posato con lo staff; tra i tanti Liv Tyler, Adrian Grenier, il sindaco Michael Bloomberg, Greg Kinnear, Mickey Rourke, per citarne alcuni. Insomma, impossibile andare a New York e non andare da Katz magari farai un po’ di fila ma il pastrami che mangi è il migliore del mondo.
>> Aurelia Urso
13 ottobre 2013
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