Fino a qualche giorno fa sembrava il gioco politico del momento: trovare la formula politica dell’ennesimo Governo Lombardo: il quarto in due anni! E i politici siciliani non avevano risparmiato energie: il governo dei tecnici, degli esperti, dei competenti, del buon senso, istituzionale e chi più ne ha più ne metta.
I partiti avevano cominciato a dividersi, Il Pd addirittura in quattro: favorevoli, contrati, contrari ad oltranza, favorevoli per necessità!
Adesso ci pensa Lombardo a gelare tutti: “Ho altre priorità” ha fatto sapere il OGvernatore siciliano. “Voi pensate che con questi problemi che sto affrontando in questi giorni, come la vertenza sui precari, la questione dei rifiuti e dei presidi, mi stia a preoccupare del rimpasto di Governo?”.
Eppure qualche pensierino glielo dedica, se trova il tempo per dire sul suo blog che l’apertura di Casini e dell’Udc al governo siciliano è “un segnale molto positivo, un senso di responsabilità, di cui non possiamo non tenere conto”. “Anche perché – ha sottolineato il Presidente della Regione – le porte sono aperte a chi vuole dare una mano e a chi vuole farlo nell’interesse della Sicilia, che ha bisogno di riforme radicali, alcune delle quali le abbiamo fatte, ma se ci fosse un concorso più ampio, le cose verrebbero meglio“.
La prima vittima di questo improvviso stop alla ridda di ipotesi è Salvatore Cardinale, che nei giorni scorsi si era fatto notare per il suo attivismo, assurto al ruolo di mediatore tra Miccichè e Lombardo e che avrebbe incontrato anche Silvio Berlusconi.
Tanto attivismo aveva provocato l’indignazione di Enzo Bianco “Pirandello potrebbe trarre ispirazione da questa storia” stigmatizzava l’appoggio “tartufesco” del Pd e denunciava “un’ambiguità intollerabile”. Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, era stato drastico, ma poco credibile: “Il Pd è e resta all’opposizione”. I compagni di corrente di Cardinale sembra lo abbiano scaricato Francantonio Genovese, Nino Papania e Elio Galvagno, componenti dell’associazione Innovazioni, hanno chiesto di “non mettere all’ordine del giorno il nuovo esecutivo”. Archiviata l’ipotesi del quarto Governo Lombardo? Si, per ora.
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