Tv: su RaiCinque L’altro ‘900 di Gesualdo Bufalino

Tv: su RaiCinque L’altro ‘900 di Gesualdo Bufalino

Cinque ritratti inediti di scrittori che pur conducendo vite appartate, hanno segnato profondamente il nostro Novecento letterario: Gesualdo Bufalino, Lalla Romano, Giovanni Arpino, Tommaso Landolfi, Anna Maria Ortese. Sono i protagonisti de “L’altro ‘900”, il nuovo programma prodotto da Rai Cultura, in prima visione da lunedì 12 marzo alle 21.15 su Rai5.
Firmato da Isabella Donfrancesco e Alessandra Urbani con la regia di Roberto Giannarelli e Laura Vitali, il programma racconta in cinque puntate, attraverso letture, testimonianze critiche, documenti d’epoca e materiali d’archivio inediti o rari – e con l’aiuto di amici e presenze famigliari – le pagine più significative e i luoghi dei cinque scrittori, i cui brani sono letti dagli attori Marco Baliani, Daria Deflorian, Gianfelice Facchetti e Tommaso Ragno. Le letture, ambientate nello scenario delle Olearie papali presso le Terme di Diocleziano in Roma, si alternano al racconto dei luoghi cari ai cinque protagonisti. E a materiali in parte inediti o rari. Tutto ciò fa di questo ciclo un primo passo per una ricognizione televisiva del secondo Novecento letterario.
Protagonista del primo appuntamento è Gesualdo Bufalino, il cui nome raggiunge il grande pubblico quasi per caso, nel 1981, con il romanzo “Diceria dell’untore”, folgorante debutto del professore siciliano all’epoca sessantenne. Scenari della puntata sono Comiso e dintorni (Modica, Vittoria, Ragusa Iblea) e, soprattutto, la biblioteca da lui donata alla sua città, che ospita dal 1999 una Fondazione che porta il suo nome. La biblioteca – che raccoglie carte, pagine dattiloscritte e appunti, fotografie, archivi personali sul cinema e sulla musica, traduzioni e oltre diecimila volumi appartenuti allo scrittore, morto in un incidente stradale tra Comiso e Vittoria il 14 giugno del ’96 – svela i gusti e le passioni di una vita, perché nella biblioteca e nei libri Bufalino si è sempre identificato.
Ad accompagnare la visita è Giovanni Iemulo, il giovane bibliotecario che Bufalino stesso scelse per custodire il suo tesoro di carta, ma anche i registri con i film visti meticolosamente schedati e valutati e una raccolta di dischi di musica jazz. Intervengono anche Nunzio Zago, responsabile scientifico della Fondazione, Massimo Onofri, critico e storico della letteratura, la linguista Valeria Della Valle. La lettura delle pagine dello scrittore siciliano è affidata al drammaturgo e attore Marco Baliani.
Bufalino, viaggiatore sedentario, radicato nella sua Comiso, culla di abitudini e passioni, ma anche luogo di una reclusione che mai ha offeso la libertà intellettuale, sceglie strade personalissime, si misura con i classici, traduce soprattutto dal francese e in francese; riscrive, gioca con l’idioma in un raffinato incrocio di contaminazioni dotte, cerca (e trova) nelle sue cento Sicilie i fili e il senso di una appartenenza culturale profonda. Così i suoi libri, le sue pagine con le molte varianti applicate a mano sui vecchi dattiloscritti, i suoi dischi e la traccia indelebile delle sue serate al cinema o al circolo di Comiso nell’ingenuo rituale del gioco delle carte, danno oggi conto del suo passaggio umano e letterario, dell’amicizia con Sciascia, con Vincenzo Consolo e con Elviria Sellerio, che ne riconobbero i molti talenti, ma anche di amicizie fatte di incontri quotidiani. » red
11 marzo 2018


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