SCUOLA – “A causa delle politiche varate dal Governo nazionale, l’offerta formativa nella provincia di Enna è stata ridotta all’osso negli ultimi anni così come i servizi di supporto alla didattica. È totalmente scomparso il tempo pieno nella scuola primaria, è aumentato il numero medio di alunni per ogni classe, sono stati costretti alla chiusura numerosi laboratori e ridotti tutti servizi”. Lo denuncia il parlamentare nazionale del Partito Democratico, Giuseppe Berretta, in un’interpellanza al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Nell’atto parlamentare l’esponente dei Democratici chiede al ministro di “rivedere le previsioni di dotazione organica per il prossimo anno nella provincia di Enna” ed elenca i pesanti disagi dovuti ai tagli del Governo.
“I nuovi tagli imposti anche per il prossimo anno saranno letali per il sistema scolastico della provincia, già così fortemente ridimensionato nelle risorse e nel personale – scrive Berretta –comporteranno una sostanziale inapplicabilità del diritto allo studio, verrà impedito l’accesso a numerosi servizi, che sono ordinariamente erogati nel resto del Paese”.
“Al decremento della popolazione scolastica della provincia di Enna del 3 per cento corrisponderà una riduzione delle risorse del 7 per cento, oltre il doppio – denuncia il parlamentare Pd – Si tratta di tagli inopportuni, che già ora hanno determinato la creazione di numerose classi con un eccessivo numero di alunni, anche in presenza di bambini disabili”.
“Quello che si sta verificando conferma quanto abbiamo sempre pensato di questo Governo, impegnato soltanto a ridurre servizi e diritti fondamentali, come lo è la scuola, soprattutto al Sud e nei territori più deboli. Lo sta facendo anche ad Enna, un territorio in cui, per conformazione e a causa della mancanza di infrastrutture, i residenti soffrono il disagio degli spostamenti al di fuori del proprio centro abitato – conclude Berretta – Introdurre dei correttivi alle manovre della Gelmini sul sistema scolastico è dunque necessario, per garantire ai cittadini ennesi un’offerta formativa quantomeno analoga a quella del resto del Paese”.
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