Duecento persone hanno manifestato per tutta la mattinata davanti a Montecitorio per protestare contro la cessione decisa da Mediaset del ramo truccatori-parrucchieri-sarti di Videotime a alla società Pragma Service. In ballo, hanno spiegato i dimostranti armati di fischietto e cartelli contro il premier Silvio Berlusconi, ci sono 56 posti di lavoro.
“Non sulla pelle dei lavoratori”, si leggeva su un grande striscione. “Per Mediaset questa strategia è orientata all’ottenimento di profitti a breve termine”, spiega il volantino distribuito ai passanti, in questo caso “non si può parlare di cessione di ramo d’azienda, ma di mera cessione di contratti di lavoro, per il perfezionamento dei quali è indispensabile il consenso dei lavoratori”. E i lavoratori in causa, 2si rifiutano di prestare il loro consenso”.
I dipendenti di Videotime hanno raccolto la solidarietà di deputati del Pd e dell’Idv. “Chiediamo al governo di intervenire al più presto per dare garanzie ai lavoratori di Videotime che vedono i loro posti di lavoro messi a rischio a causa del trasferimento alla Pragma Service”, hanno dichiarato i parlamentari Pd della commissione Lavoro Giuseppe Berretta, Marianna Madia, Ivano Miglioli e Giulio Santagata che hanno incontrato i dipendenti Mediaset in Piazza Montecitorio.
“Presenteremo un’interrogazione parlamentare – hanno preannunciato i parlamentari democratici – per sapere cosa intendono fare i ministri Sacconi e Scajola per dare garanzie a questi lavoratori che si rifiutano di dare il loro consenso alla cessione al trasferimento alla Pragma Service”.