Cinema, Trainspotting 2 e le nuove dipendenze

Cinema, Trainspotting 2 e le nuove dipendenze

Quando Trainspotting è diventato il film generazionale ed epico che continua a essere – nonostante i ventuno anni ormai passati – io ero troppo piccola per capire e quando ho rimediato ci ho messo un po’ a entrare nel mood, per poi ritrovarmi a sussultare e a rispecchiarmi in alcuni spezzoni del secondo episodio, nelle sale proprio in questi giorni.
Nei 117 minuti del sequel, diretto sempre da Danny Boyle, tratto dal romanzo di Irvine Welsh “Porno”, vengono svelati gli altarini di quattro vite tutt’altro che perfette, molto simili alle nostre, per quanto diametralmente opposte possano risultare.
Potremo non essere dei galeotti come Begbie o dei tossicodipendenti come Spud; potremo non avere dei trascorsi movimentati come Mark o essere delinquenti come Simon, ma le loro vite potrebbero avere molto più in comune con le nostre di quello che pensiamo.
Un film in cui si denuncia, per l’ennesima volta, ma in maniera molto più d’impatto di molte altre, quanto la nostra società sia alla deriva; quanto le nostre apparenze ingannino, ogni giorno di più: filtro di Instagram dopo filtro di Instagram, commento su Facebook dopo commento su Facebook, battuta sarcastica su Twitter su battuta sarcastica su Twitter.
Un film che non lascia uscire dalla sala indenni, una pellicola che probabilmente lascerà molti delusi e renderà scontenti molti altri, ma che in un modo o nell’altro non avrebbe mai potuto essere migliore di così, perché si sa che i sequel non possono battere l’originale, no?

Scegliete la vita.
Scegliete Facebook, Twitter, Instagram e sperate che a qualcuno, da qualche parte, importi. Scegliete le vecchie fiamme e sperate di aver fatto tutto diversamente.
Scegliete di guardare la storia ripetersi.
Scegliete il futuro, scegliete i reality in TV, lo slut-shaming, il revenge porn, i contratti a orario zero, un viaggio di due ore per andare a lavorare e scegliete lo stesso per i vostri figli oppure fate di peggio e soffocate il dolore con una dose di droga sconosciuta fatta in casa di uno sconosciuto.
E poi, prendete un bel respiro.
Siete stati tossicodipendenti, siate dipendenti da qualcos’altro.
S
cegliete quelli che amate, scegliete il futuro, scegliete la vita”.» Chiara Colasanti
TW @lady_iron
3 marzo 2017

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