ItaloCatalana a Milano: visita al Binario 21

ItaloCatalana a Milano: visita al Binario 21

Erano anni che sentivo parlare del Binario 21, il cosiddetto “binario nascosto” della Stazione Centrale di Milano; quello da cui, nei venti mesi della Repubblica di Salò sono partiti venti convogli con centinaia di deportati, per motivi religiosi o politici.
Non è una visita facile da gestire: affrontarla con leggerezza equivale a non affrontarla, quindi vi consiglio di entrare nel Memoriale della Shoah di Milano con un passo pesante, un cuore preparato e gli occhi pronti a vedere immagini che non lasceranno indenne la vostra anima.
Le barbarie successe (anche) in Italia durante gli anni delle leggi razziali non possono lasciare indifferenti, così come non vi lasceranno indifferenti le “camere della memoria”, dove potrete vedere dei filmati in cui i superstiti raccontano le loro esperienze nei vari campi di concentramento sparsi per l’Europa. Esperienze che continueranno a seguirvi a lungo, nei giorni successivi alla vostra visita, mentre siete impegnati nelle vostre faccende quotidiane, al sicuro, lontano dai pericoli e dagli abomini a cui hanno dovuto assistere nel corso di qualche mese o qualche anno.
Cosa avreste fatto voi se, tra le persone che sarebbero andate di lì a breve sotto “le docce” del campo di concentramento, ci fosse stato vostro cugino e voi non avreste potuto fare altro che dargli da mangiare qualcosa di buono per il suo ultimo pasto e spiegargli cosa sarebbe successo di lì a poco?
Come potrebbe non toccarci da vicino la storia di Violetta Silvera, giovanissima ragazza non sopravvissuta alla Shoah, che ha accompagnato e confortato Liliana Segre nel viaggio verso il campo di concentramento a cui la giovanissima Liliana è sopravvissuta e nel quale invece Violetta non ha passato nemmeno ventiquattro ore?
Tutti i numeri presenti sui libri di storia assumono un volto e un nome, le loro storie si intrecciano alle nostre e ci ricordano di quanto dimenticare sia un crimine e di quanto l’indifferenza sia il peccato più grande di tutti, in qualsivoglia periodo della storia dell’umanità.
La Fondazione Memoriale della Shoah di Milano nasce con lo scopo di realizzare un luogo di memoria e incontro negli spazi sottostanti alla Stazione Centrale di Milano. In quest’area – originariamente adibita alla movimentazione dei vagoni postali – tra il 1943 e il 1945 centinaia di persone furono caricate su vagoni merci per essere deportate nei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz–Birkenau e Bergen Belsen o nei campi italiani di raccolta di Fossoli e Bolzano.
Il 30 gennaio 1944, dal binario 21 partirono i primi convogli verso Auschwitz. Soltanto 22 dei 605 ebrei milanesi deportati quel giorno tornarono a casa. Tra di loro Liliana Segre, allora tredicenne, che ritornò senza il padre, morto ad Auschwitz.
Attorno al Binario 21, luogo simbolo della Shoah in Italia, si sviluppa il progetto del Memoriale. Un luogo dove la memoria diventa presupposto irrinunciabile per condividere un progetto di futuro. Un luogo di dialogo e incontro tra religioni, etnie e culture diverse. Un luogo italiano che appartiene al mondo”.
Potete continuare a leggere dettagli, informazioni logistiche e organizzare la vostra visita sul sito ufficiale del Memoriale: memorialeshoah.it  » Chiara Colasanti
TW
@lady_iron
18 febbraio 2017

Comments are closed.