Mani in Pasta: dall’Italia al Portogallo a suon di sughi

Mani in Pasta: dall’Italia al Portogallo a suon di sughi

Il problema della “fuga di cervelli” che abbandonano il Paese per andare a cercare fortuna all’estero è un problema serio, ma se si volesse trovare una soluzione reale bisognerebbe rendere non solo più competitiva la nostra Nazione, ma anche riuscire a dare ascolto e sostegni seri e reali ai giovani che vorrebbero rimanere in Italia, ma che se ne vanno per necessità.
Oggi vogliamo parlarvi di un progetto che da Lisbona sta catturando l’attenzione dei media italiani e non solo: “Mani in Pasta” cerca di promuovere la cucina italiana a Lisbona con modalità originali e accattivanti, riuscendo in una missione che forse in Italia non avrebbe avuto gli stessi esiti.
Mani in Pasta é nato ufficialmente nel Gennaio 2015 dall’idea di 4 ragazzi italiani a Lisbona. Pur avendo formazioni e vite diverse la passione per la cucina e per le ricette tradizionali italiane li unisce e fa da filo conduttore nel lavoro di questi due anni.
Elisa Sartor, 31 anni, Milano, architetto;
Valentina Toscano, 30 anni, Montenero di Bisaccia (Molise), architetto e produttrice culturale;
Irene Altieri, 41 anni, Campobasso, igienista dentale;
Paolo Andreoni, 35 anni, Bergamo, sceneggiatore teatrale, musicista e professore.
Elisa e Valentina, architette di formazione, condividono e concretizzano la loro passione per cibo e design. Dedicano una particolare attenzione agli allestimenti, alla grafica e alla ricerca dei luoghi che sta dietro la presentazione delle diverse ricette. La preparazione di un piatto racchiude in sé elementi affini alla progettazione di un oggetto di design con l’aggiunta del gusto! Come architette studiano le connessioni sociali e urbane che il convivio può generare tra le persone, esplorando il tema del social eating, ma anche lanciando una linea di design interattiva (borse,magliette e zaini) che gioca con cibo e parole.
Irene si inserisce nel progetto con competenze su ingredienti e ricerca sui prodotti locali, mentre Paolo lavora sul lato performativo del cibo. Irene e Paolo, dopo il primo anno di lavoro, per ragioni esterne lasciano Mani in Pasta.
Da Gennaio 2016 Mani in Pasta é portato avanti da Elisa e Valentina. 

Cosa fa praticamente “Mani in Pasta” e come riuscite a far andare avanti la vostra realtà
Mani in Pasta é un progetto itinerante che organizza eventi pop-up (cene, pranzi, aperitivi, catering e workshop) partendo da due valori importanti: il primo è quello di portare l’atto del mangiare in spazi urbani non convenzionali, il secondo quello di condividere e valorizzare un patrimonio immateriale di ricette e tecniche che pian piano rischiano di scomparire, in una forma fresca, giovane e contemporanea, fondendo cibo e design.
Mani in Pasta in parallelo é anche una linea di design “Dimmi cosa mangi, ti dirò chi sei”. Utilizzando la tecnica del timbro (con timbri disegnati e realizzati da noi presso il FabLab Lisboa) realizza borse, magliette e zaini interattivi. Gioca con cibo e parole per generare reazioni e relazioni tra chi “indossa” e chi legge. Suscita appetito e scatena l’immaginario del pubblico in relazione al cibo.
La nostra realtà la mandiamo avanti grazie una grande passione per il nostro lavoro, al rapporto personale che stringiamo con il pubblico e i clienti, alla creatività sempre presente in tutto quello che facciamo. Siamo un po’ nomadi e un po’ equilibriste!

Le difficoltà maggiori incontrate fino ad ora?
Partire da zero, senza sponsorizzazioni né finanziamenti, e ottenere risultati solo con le nostre forze. È stata sempre una difficoltà, che però ci ha fatto gioire in maniera ancora più autentica per i traguardi raggiunti.

Le differenze tra Portogallo e Italia?
La nostra condizione qui non é tanto diversa da quella che era in Italia. In fondo il fatto di essere all’estero ci ha obbligato a tirare fuori la grinta di lanciare e scommettere su un progetto tutto nostro! Non é facile, ma il costo della vita leggermente più basso forse ci ha aiutato nella fase iniziale di Mani in Pasta. Abbiamo fatto tanti sforzi, ma vedere il grande coinvolgimento delle persone ai nostri eventi e sentire il sostegno del pubblico anche in Italia ci fa andare sempre più avanti!
Si dice che Lisbona diventerà la nuova Barcellona e forse risorgerà dalla crisi, noi invece speriamo e lotteremo nel nostro piccolo affinché si preservi autentica e popolare come noi l’abbiamo conosciuta, anche se siamo già testimoni di un grande cambiamento. Lisbona per noi è stata ed è ancora una fonte costante di ispirazione, una città che brulica di nuove tendenze e stimoli culturali in tutte le direzioni.

Come nascono le idee per i vostri prodotti, culinari e non solo?
Nascono dall’intesa creativa di Elisa e Valentina e molto spesso davanti a due birrette o a un tavolo imbandito di buon cibo.

Il sogno in credenza da rendere realtà quanto prima?
Creare una rete di Case Mani in Pasta in giro per il mondo, degli spazi inediti e ibridi che uniscano cibo e design (e per fare questo ci servirà sì uno sponsor o finanziamento!).

Consigli per chi vorrebbe seguire il vostro esempio?
Lottare affinché la creatività venga riconosciuta.

Video con Chef Rubio, dell’evento FORCHETTA POP
del 30 aprile 2016 a Lisbona: vimeo.com/171282445

Per altre info seguite la pagina Facebook: www.facebook.com/maniinpasta.lisboa/?fref=ts » Chiara Colasanti
TW @lady_iron
26 ottobre 2016

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