Sabato 15 ottobre ricorre la Dodicesima Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione organizzata ogni anno da Amaci – Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani, per portare l’arte del nostro tempo al grande pubblico.
Pesaro Musei partecipa all’evento con il finissage della mostra JANNIS KOUNELLIS a cura di Ludovico Pratesi proponendo una giornata speciale per conoscere e “vivere” da vicino l’arte del grande maestro che per celebrare il ventesimo anniversario del Centro Arti Visive Pescheria ha realizzato una nuova installazione tra il Loggiato e la ex chiesa del Suffragio, ispirata alla realtà industriale della città di Pesaro. L’esposizione ha inaugurato lo scorso luglio e volge al termine domenica 16 ottobre.
Nella giornata di sabato, la mattinata del finissage sarà dedicata alle scuole secondarie di I e II grado che potranno prenotare una visita straordinaria alla mostra con lezione del curatore Ludovico Pratesi, dalle 9.30 alle 13 (ogni 30 minuti, prenotazione obbligatoria, ingresso libero).
In orario di apertura pomeridiano dalle 16.30 alle 19.30 in programma visite guidate al pubblico a cura di Sistema Museo, alle 17 e alle 18, seguendo un percorso dal potente valore simbolico e dal linguaggio forte ed evocativo, caratteristico dell’immaginario del maestro.
Prima tappa il Loggiato dove un’installazione scenica coinvolge il soffitto e il pavimento, dando vita ad un paesaggio post-industriale, con una serie di macchinari e ingranaggi appoggiati sotto strisce di lenzuoli bianchi, come fossero dei sudari e altalene che sostengono sacchi di carbone, “come un volo di corvi”, spiega l’artista.
Inoltre per la Giornata del Contemporaneo tornerà la performance con il cavallo dal vivo nell’ex chiesa del Suffragio, dove Kounellis ha creato una sorta di rito funebre: 5 carrelli, simili a quelli usati nelle fabbriche, carichi di cappotti neri da uomo, che vengono trainati su una rotaia circolare. La performance inaugurale, documentata in mostra da un video, sarà riproposta sia la mattina che durante l’apertura pomeridiana della mostra.
Nella sua lunga ed eclettica carriera, iniziata alla fine degli anni Cinquanta, quando Kounellis lascia la Grecia per trasferirsi a Roma, dove attualmente vive e lavora, l’artista ha fatto parte del movimento dell’Arte Povera, teorizzato da Germano Celant nel 1967, per poi sviluppare una ricerca basata sull’uso di materiali che rimandano da una parte all’archeologia industriale e dall’altra al mondo classico. Carbone, acciaio, putrelle di ferro, sacchi di juta e pietre compongono sculture e installazioni caratterizzate da un aspetto solenne, quasi epico, per suscitare riflessioni sulla vita e sul destino dell’umanità. » red
10 ottobre 2016
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