Gioco-test di Ferragosto: aglio o cipolla?

Gioco-test di Ferragosto: aglio o cipolla?

State oziando sotto l’ombrellone per riparare le vostre stanche membra dal caldo sole di ferragosto? Conosciamo perfettamente la vostra condizione e vi siamo vicini. Dovete ancora riprendervi dalle discussioni sorte attorno alla tavola. Il calcio ha tenuto banco per poco: il calciomercato della Juventus, non ammette troppe discussioni; di politica si parlerà solo dopo il referendum; tolta la parentesi sul meteo ballerino di queste ultime settimane, avrete trascorso la maggior parte del tempo a parlare di cibo. Sia che abbiate affrontato un frugale picnic o un pantagruelico pranzo in famiglia, seduto insieme a voi sarà capitato anche il super esperto di enogastronomia, critico cinico e spietato: cintura nera di TripAdvisor. Avrà costretto tutti ad aspettare dall’addentare ogni pietanza perchè lui deve prima immortalarla e postarla su instagram. Poi avrà ammorbato tutti con le sue dotte dissertazioni. Perché l’aglio buono è solo quello di Nubia, il Pistacchio può essere solo di Bronte e – orrore – non vorrete costringerlo a mangiare un pane che non sia fatto di soli grani antichi, con lievito madre plurisecolare?
Ecco è arrivato il momento di vendicarsi con questa vera piaga sociale, grazie a questo, solo apparentemente, innocuo gioco. Non penserete mica ad un innocente test da ombrellone, alla fine del quale ogni profilo ha un lato positivo e difetti che non si rimproverano a nessuno?
Il gioco comporta il pagamento di un pegno a chi non risponderà correttamente alla domanda e dovrete correre il rischio di pagare pegno anche voi, qualora qualcuno dovesse azzeccare la risposta corretta. Il pegno da pagare dovrebbe preferibilmente essere una bottiglia di vino, possibilmente bollicine metodo classico, da offrire ai vicini di ombrellone, per festeggiare insieme il ferragosto.
Al gioco non possono partecipare Vegetariani, Vegani, ed intolleranti al glutine. Quando sarà inventata una versione gluten free del gioco saranno avvertiti, per il momento non potranno partecipare.

Avete riconosciuto il piatto nella foto? Sono degli spaghetti all’Amatriciana. No, la domanda non era questa: troppo facile. Ma siete sicuri di sapere quali sono gli ingredienti di questo piatto famoso?
La domanda apparentemente semplice, farà cadere molti in errore. Come si prepara l’amatriciana? Con l’aglio o con la cipolla?
Una delle ricette più note della tradizione italiana è stata spesso storpiata, non ultimo da programmi televisivi, facendo passare per buone versioni che la deturpano.
Una buona parte di chi avrà accettato di partecipare al gioco risponderà aglio, di cui qualcuno in camicia, un’altra buona fetta avrà detto cipolla (indovinate chi ha detto cipolla di Tropea?). E volete che non ci sia qualcuno che volendo fare il figo, come Carlo Cracco, abbia risposto lo Scalogno?
Avete raccolto tutte le risposte? Bene! Quelli che hanno risposto aglio, compresi quelli che hanno detto in camicia, si presentino al bar per pagare il prezzo della risposta sbagliata. Quelli, invece, che hanno risposto cipolla (anche se di Tropea) anche loro si presentino al bar e paghino una bottiglia, perché hanno sbagliato anche loro, gli unici esonerati dal dover pagare siete voi e chi, i pochi, che avranno risposto né l’uno né l’altra.
Il disciplinare del comune di Amatrice, in provincia di Rieti, parla chiaro. A proposito si chiama Amatriciana e non matriciana, come dicono in molti, perché trae origine dal comune laziale, noto per la produzione di guanciale e pecorino.
La salsa all’Amatriciana nasce da una elementare preparazione che i pastori avrebbero inventato nei lunghi periodi di transumanza, che li costringeva lontani da casa. Portavano con sé soltanto ingredienti che potessero essere conservati a lungo. Fra questi ingredienti la farina, con cui preparare la pasta, il guanciale ed il pecorino.
Il pomodoro, come è noto, sarà introdotto soltanto nella seconda metà del 1700 ad opera probabilmente dei Napoletani, che grazie alle lunghe transumanze dei pastori laziali, iniziarono a conoscere l’Amatriciana. Fino ad allora il condimento era bianco, chiamato anche Gricia.
La salsa detta all’amatriciana è inserita nell’elenco dei prodotti Agroalimentari tradizionali della Regione Lazio (Gazzetta Ufficiale numero 141 del 20/06/2014) e tutelata dalla DE.CO (Denominazione Comunale) del comune di Amatrice “Città degli spaghetti , che ne ha stabilito ingredienti e procedimento. Fonte più che ufficiale ed inappellabile.
Gli ingredienti per 500 grammi di pasta sono: 125 grammi di Guanciale, pomodori San Marzano, un cucchiaio di olio evo, vino bianco, pepe, per il condimento pecorino, peperoncino per chi lo vuole. Niente cipolla, niente aglio.
Anche il procedimento è stato codificato.  In una padella di ferro bisogna far imbiondire il guanciale, privato della cotica e tagliato a listelli, con un po’ di olio evo. Aggiungere il vino bianco, il pepe e il peperoncino e cuocere alcuni minuti, finché il guanciale non sarà ben dorato. Togliere il guanciale dal fuoco, farlo sgocciolare e mantenerlo al caldo, per evitare che si secchi. Preparare una salsa con i pomodori San Marzano freschi o con dei pomodori pelati, a fine cottura unire il guanciale.
Unire la salsa a degli spaghetti cotti al dente, in abbondante acqua salta, e condire con abbondante pecorino.
La ricetta ammette una sola deroga “è ammesso l’utilizzo della padella di acciaio, in luogo della prevista padella di ferro”.
Volete preparare la vostra salsa con il bacon? volete mettere, l’aglio, la cipolla o, siccome siete fighi, lo scalogno? Liberissimi di farlo, ma non chiamatela Amatriciana! » red
15 agosto 2016


Comments are closed.