A cinque anni dal riconoscimento della Doc Maremma Toscana (2011), i produttori hanno avvertito l’esigenza di rivedere le norme che regolano e disciplinano la produzione dei vini di questa importante Denominazione, ottenuta nell’intero territorio della provincia di Grosseto, adeguandole alle richieste del mercato e colmando alcune lacune esistenti.
”Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana è nato due anni fa con l’obiettivo, tra gli altri, di tutelare e salvaguardare la Doc Maremma Toscana, intervenendo, se necessario, anche sulle regole che ne disciplinano la produzione. Siamo soddisfatti di aver concluso positivamente e in modo così celere la prima parte di questo importante percorso, che porterà la Doc a un disciplinare di produzione più adeguato alle esigenze del mercato e del territorio”, dichiara Edoardo Donato, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.
Le principali modifiche riguardano la revisione della base ampelografica prevista per la produzione delle tipologie Rosso e Bianco, eliminando la presenza obbligatoria di un solo vitigno prevalente (Sangiovese, per almeno il 40% nel caso del Rosso, Vermentino e/o Trebbiano toscano, nel caso del Bianco) e consentendone la produzione con la presenza, da sole o congiuntamente, delle prime cinque varietà a bacca rossa e bianca più coltivate sul territorio, per un minimo del 60%.
19 luglio 2016
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