Dopo un “Casellante” di Andrea Camilleri denso di emozioni, il Festival della Strada degli Scrittori – Numero Zero giunge a Favara il prossimo 3 luglio nello scenario suggestivo di Palazzo Cafisi. Per il terzo appuntamento, organizzato dal Centro Studi Antonio Russello, è in programma un dibattito sull’attualità de “La grande sete” dello scrittore. Conduttore e coordinatore sarà Antonio Liotta, presidente del Centro Studi e fondatore di Medinova, che sta vivendo una fortunata stagione editoriale e culturale. Dopo l’intervento del sindaco di Favara, Anna Alba, e di Felice Cavallaro, giornalista del Corriere e ideatore de “La strada degli Scrittori”, relazioneranno Gaspare Agnello e Zino Pecoraro. Seguirà la lettura di brani tratti dall’opera di Russello con Giusi Carreca. E’ prevista la partecipazione straordinaria di Giuseppe Valenti. L’anteprima denominata “numero zero”, organizzata dal Distretto Turistico Valle dei Templi per promuovere il Festival 2017, proseguirà il 15 e il 16 luglio con altre tappe a Palma di Montechiaro, nei luoghi del Gattopardo, e a Racalmuto, nei luoghi di Leonardo Sciascia.
“Il Casellante” di Andrea Camilleri ha emozionato e stupito ieri a Caltanissetta per l’inconsueta costruzione scenica, tra musica e recitazione, in un’armonia perfetta, spontanea, in cui nella struttura del melologo è impercettibile ogni passaggio o mutamento e dove perfino i cambi di scena o di costumi appaiono una naturale conseguenza degli eventi. “Il Casellante”, in un’alternanza tra comico e tragico, ha colpito anche per la determinazione della regia, che ha voluto quali interpreti di uno dei romanzi più intrisi di sentimenti dello scrittore empedoclino attori di grande talento, quali lo spettacolare Mario Incudine (nella foto), convincente e perfino struggente di una poesia infinita e di una dolcezza disarmante, e Valeria Contadino che, intensa, toccante, rappresenta – per sua stessa ammissione dopo lo spettacolo – tutte le donne vittime di violenza, molte delle quali attraverso lei hanno fatto sentire un grido di rabbia e di dolore.
Moni Ovadia, direttore artistico, ha chiuso la stagione teatrale nissena, quale impeccabile interprete dell’opera di Andrea Camilleri, in una metamorfosi continua, che lo ha visto sostanzialmente nei panni del grande narratore che entra nella fisicità e nell’anima dei suoi personaggi. Il pubblico del teatro Regina Margherita, non solo nisseno, è stato catturato dalla passionale messa in scena del regista Dipasquale fino al sorprendente e commovente finale. Prima dello spettacolo Incudine e Ovadia hanno ricevuto dal giornalista Felice Cavallaro, alla presenza del sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo e dell’assessore alla Cultura Marina Castiglione, l’attestato di ambasciatori della Strada degli Scrittori.
30 giugno 2016
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